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Chissà se mentre si liberava di quei gabinetti si sentiva una persona migliore. Con ogni probabilità ha agito di notte, per non farsi vedere. E poi li ha scaricati, uno, due, tutti quelli di cui si voleva sbarazzare. Forse pensava di andare a colpo sicuro trovando un facile accesso alle colonie. Ma così non è stato. E ha scaricato il suo ingombrante fardello di ceramica bianca in via pian del Carpine. Dove, dietro quella rete, in una delle tante stanze ad alveare qualche anno fa morì Obinna.

È l’ennesimo caso di gesto scellerato che pesa sulla collettività di qualcuno che probabilmente ha rinnovato alcune stanze della sua attività in vista della stagione che verrà. Una serie di sanitari, lavandini, water rotti in serie che fanno pensare ad attività con più stanze e quindi più bagni che si sta ristrutturando.

cessi rifiuti
 
 
 
 

Purtroppo non è la prima volta che capitano gesti infami simili e non sarà neanche l’ultima. Ancora una volta, risparmiare qualche banconota dalle proprie tasche ha prevalso sul rispetto dell’ambiente. Ora, la raccolta di questi “amabili resti” di cocci rotti ricadrà sulla collettività gettando sterco sulle campagne di Legambiente che proprio sulla spiaggia che si trova a pochi passi ha raccolto rifiuti con i propri volontari. Un altro schiaffo a decine di insegnamenti e speranze in piccoli gesti che contribuiscono a un mondo migliore. Che, come in questo caso, finiscono nel cesso.

Si ringrazia Anna Maria Durante per la segnalazione e la foto

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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