fbpx

Poi una mattina ti svegli, vai a prendere il caffè (da asporto) al bar e ti arriva la telefonata: “Il babbo è positivo”. E tu sai che l’ultima volta che l’hai visto era due giorni prima. E in pochi secondi realizzi che, da quel preciso istante, la tua vita sociale si mette in stand-by. Tutti gli impegni della giornata si “congelano” e in pochi minuti devi cercare di capire cosa puoi fare, cosa non puoi fare, chi devi chiamare, come ti devi organizzare… perchè esattamente quello che succederà non lo sai.

Eh sì perchè se è vero che, in questi mesi, ci hanno bombardati di informazioni sul Covid, sui protocolli, sui tempi dei tamponi…, metterle tutte in fila in pochi secondi è impossibile.

Così inizi a pensare all’oggi: prendi su tutte le tue cose dall’ufficio e ti chiudi in casa. Ma i dubbi sgomitano: “potrò andare a fare la spesa?”, “le sigarette?”, “posso uscire di casa’”, “cosa posso fare'”… E allora prendi il telefono, cerchi i numeri giusti, in cerca di riposte “giuste”.

Parto dal numero verde istituito dalla Regione Emilia Romagna 800 033 033 e alla domanda: “Sei venuto a contatto con un positivo”, premo 1. La fine dell’inizio… Il messaggio registrato recita: “Se c’è il rischio che tu sia venuto a contatto con una persona positiva devi contattare il Dipartimento di Prevenzione della tua Azienda Sanitaria. Tutti i contatti telefonici si trovano su lepida.net“.

Vai sul sito e nella “giugla” di pagine e informazioni riesci dopo circa 10 minuti a trovare i numeri utili Covid dell’Azienda Sanitaria di Cesena. Ed ecco il numero: 338 3542508 – attivo dalle 8 alle 19.

Ma la speranza di avere delle risposte si spegne in pochi secondi. Il numero di telefono è perennemente occupato e quando è libero non risponde nessuno. Provi, riprovi. Niente. Ed è facile dire: “ok io esco e chissenefrega…”.

 
 
 
 

Poi ci ripensi, riprovi, ma nulla. Il nulla.

A quel punto prendi l’informativa che hanno dato a tuo padre e cerchi un altro numero di telefono. Ce ne sono due… “Qualcuno questa volta risponde. Ne sono certa!”. E ti riattacchi al telefono ai numeri: 0547 352090 e 339 7731913. Niente ancora una volta: occupato e se hai la fortuna di trovare libero le attese durano anche 30 minuti. Poi demordi e riattacchi.

Pensi allora di chiamare il tuo medico di base, ma anche quel numero è perennemente occupato.

Ma perchè in un anno di pandemia e di emergenza non siamo riusciti a creare un numero – possibilmente con un operatore e non con una registrazione – che funzioni? Perchè portare all’esasperazione quelle persone responsabili che non vorrebbero fare la parte degli untori? Ai posteri l’ardua sentenza…

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply