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“Imporre ai cittadini delle nostre Regioni l’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Unione europea, così come previsto per le realtà colorate di ‘rosso scuro’, significherebbe penalizzare le amministrazioni che effettuano il maggior numero di tamponi e non, come sarebbe invece necessario, operare una valutazione su parametri epidemiologici oggettivi”.
Lo dichiara il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che – assieme ai colleghi Fedriga e Zaia – ha commentato la notizia secondo la quale la nostra regione, assieme a Friuli Venezia Giulia e Veneto – rischierebbe di entrare in zona ‘rosso scuro’.

 
 
 

Questa nuova fascia scaturisce da un’incidenza di contagi, calcolata sui 14 giorni, superiore alle 500 unità su 100mila soggetti testati. “Il dato dell’incidenza sui 100mila abitanti – spiegano i tre governatori – implica pertanto che la valutazione viene operata sul numero assoluto di positivi riscontrati. Ne deriva dunque una situazione paradossale – concludono Bonaccini, Fedriga e Zaia – che, anziché incentivare le amministrazioni a potenziare i controlli sui cittadini, andrebbe a premiare quelle realtà che, per non rischiare di sforare i parametri indicati, dovessero deliberatamente decidere di ridurre la somministrazione di tamponi”. 

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