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E nel cuore della pandemia, con i conti in rosso e il futuro nero, arriva – puntuale e spietato – il canone Rai per migliaia di bar e ristoranti italiani.

Per il 2021 la scadenza del canone sarebbe il 31 gennaio ma, visto che cade di domenica, c’è un giorno in più. Magra consolazione, visto che gli esercizi pubblici sono reduci dalla zona arancione e dunque hanno potuto lavorare, a singhiozzo, solo con l’asporto.

Le cifre del canone Rai vanno dalle poche decine di euro l’anno per chi in un esercizio pubblico possiede solo una radio (circa 30 euro) alle centinaia o migliaia di euro — fino a quasi 7mila — per chi invece nel proprio locale, che sia un bar, una pizzeria o un grande albergo, possieda almeno una televisione.

Insomma, nessuno sconto e nessuna proroga. Entro il primo febbraio, quanto dovuto andrà pagato.

 
 
 

Sono valse a nulla, dunque, le sperticate proteste delle categorie (Fipe in primis) che, in queste settimane, hanno provato a chiedere a gran voce un posticipo dei termini. Anche se Sanremo (forse) non si farà, la Rai ha “bisogno” di quei soldi per finanziare il costosissimo carrozzone.

E in questa spietata corsa all’incasso le vittime più colpite sono i piccoli bar: per molti di loro, 407 euro per un solo televisore non è poca cosa se l’attività resta chiusa per settimane a causa delle restrizioni anti-Covid.

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