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Come ampiamente previsto, ieri – nel consueto monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia da Covid-19 in Italia – l’Emilia Romagna è stata inserita tra le regioni a rischio basso. Dunque, per un’altra settimana, siamo in zona gialla.

Il nostro indice Rt resta, infatti, stabilmente sotto la soglia di rischio 1 e si attesta a 0,83 (di poco inferiore a quello nazionale che resta stabile a 0,84). Scende anche l’indice di occupazione delle terapie intensive: 26% (la scorsa settimana era del 29%), cioè sotto la soglia di rischio (ricordiamo che, per stare in zona gialla, i posti letto devono essere occupati tra il 30% e il 40%).

A questo punto, anche se i dati ci tengono ancora in bilico (basterebbe qualche focolaio qua e là per farci ripiombare nell’inferno della zona arancione), l’obiettivo diventa la zona bianca, ovvero un reale ritorno alla normalità con la riapertura di piscine, palestre, teatri, cinema e sale giochi (anche se mascherine e distanze sociali, per un po’ di tempo, continueranno a far parte della nostra quotidianità).

 
 
 
 

Le condizioni per entrare in zona bianca (nessuna regione, per ora, è in quella fascia) sono 3 settimane di fila con un’incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l’1 e rischio basso. Non siamo vicini, ma neppure così distanti. Se la curva pandemica dovesse continuare a scendere con questa velocità, a fine marzo, in linea teorica, potremmo cambiare fascia.

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