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Sono bastate 24 ore per capirlo: saremo pure in “zona rossa” ma questo lockdown, con tanta gente in giro per strada, c’entra davvero poco con quello – rigoroso e militaresco – di un anno fa.

Nel marzo scorso eravamo tutti sigillati in casa e, quando si usciva, guardandoci attorno, Cesenatico sembrava Chernobyl. Oggi siamo diventati tutti più spregiudicati e non passa giorno in cui, per qualche ragione, non si esca di casa.

Del resto, l’impianto di limitazioni, per quanto severo, è un colabrodo di eccezioni. Al di là degli improrogabili impegni di lavoro, sono infatti davvero tante le possibilità che ci consentono di lasciare la nostra abitazione: comprare il giornale, un pacco di sigarette, le aspirine in farmacia, la spesa al supermercato o, magari, un paio di scarpe per il piccolo.

Oppure si può passeggiare per fare attività motoria e, tra una strada e l’altra, concedersi magari un caffè d’asporto. Perché la consumazione al tavolo resta bandita, ma un tavolino a cui appoggiarsi fuori non manca mai.

 
 
 

E poi si può uscire per acquistare un paio di mutande, prodotti per l’igiene personale, il toner per la stampante, i cosmetici o per far controllare il cellulare che oggi non prende bene. E poi vuoi non concederti un giretto in erboristeria per una tisana alla malva? E come si può vivere senza soluzione salina per le lenti a contatto? Insomma, ci sono mille ragioni per uscire di casa senza infrangere le limitazioni del dpcm. E, a giudicare da questi primi giorni, le stiamo davvero sfruttando tutte.

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