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Non convince il MoVimento 5 stelle di Cesenatico l’accordo di programma promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena con l’Unione Rubicone e Mare, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Regione Emilia – Romagna, per la costituzione di un parco archeologico in rete nei comuni della Valle del Rubicone e la realizzazione dello stralcio di completamento del collegamento tra la SS9 “Via Emilia” in località S. Giovanni in Compito e il casello A14 “Valle del Rubicone”.

Il costo dell’opera è di 9 milioni di euro, di cui 7 milioni finanziati dal Ministero Infrastrutture e trasporti, 800 mila da sostenere con fondi dei comuni interessati e ulteriori 1 milione e 200 mila di competenza del Comune di Gatteo attraverso fondi privati: oltre 2 milioni per il costo del parco che si spera di ottenere dalla partecipazione al bando del Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo.

“Il progetto – prosegue la nota – merita un’attenta e ponderata valutazione in questo periodo storico dove la pandemia da Corona virus è tutt’altro che risolta e dove l’incertezza e la prudenza sono elementi imprescindibili per ogni amministrazione; l’Unione dei Comuni, di cui Cesenatico fa parte, vuole impegnarsi in un accordo di coesione che presenta purtroppo troppe incognite, nei costi ed organizzative”.

 
 
 
 

“Cesenatico – sostengono i 5 stelle – contribuirà alla realizzazione della bretella con 55 mila euro: collegamento infrastrutturale che avrà non pochi impatti sul territorio dei comuni interessati, con espropri ed un consumo del suolo con variazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica di livello regionale e provinciale e di pianificazione comunale”.

“Il progetto del parco archeologico in rete consisterebbe, invece, nel valorizzare le aree archeologiche e naturalistiche di S. Giovanni in Compito, gli emergenti scavi presenti nel territorio di Gatteo e di Longiano oltre a Savignano e Borghi e il Museo di San Giovanni in Galilea mentre i restanti Comuni, tra cui Cesenatico, svolgerebbero un ruolo di promozione turistica tutta da definire”.

“La creazione di una rete museale tra i comuni dell’Unione resta una bella idea sulla carta, ma in concreto manca tutta la programmazione nella gestione; visto che non è dato sapersi il costo di tale operazione, non si comprende la fretta nel voler approvare un accordo di programma dove di certo non vi sono neanche i 2 milioni del costo del parco, visto che tale contributo attende l’esito di un bando e qualora questo non arrivasse, l’importo sarebbe a carico dei Comuni dell’Unione.

Nel frattempo, visto che la data conclusiva dei lavori del parco è stimata al 2025, se l’amministrazione di Cesenatico avesse tanto cara la cultura, la riqualificazione e valorizzazione del sistema dei siti culturali aperti al pubblico, l’incremento della fruizione e l’incentivazione del turismo culturale, il recupero e la valorizzazione del patrimonio, potrebbe investire soldi ed  energie organizzative sul proprio territorio, valorizzando e sostenendo le attività artistiche e culturali presenti, ancora prima di  impegnare risorse in un accordo di programma che interessa una bretella a chilometri di distanza con il parco che in questa fase pare un’attrattiva incerta.

A Cesenatico non si riescono a valorizzare né l’area archeologica della Rocca Medioevale con il Parco della Rocca, né le scoperte fatte negli anni: dagli scavi condotti a Ca’ Turci con il rinvenimento delle fornaci romane, all’area di Ca’ Bufalini dove è stato ritrovato il tracciato di una strada risalente al IV secolo A.C., ai resti di una villa romana ritrovati in località’ Cannucceto; senza dimenticare le importanti attività dell’ Antiquarium e del Museo della Marineria oltre al teatro: tutte attività in costante perdita.

Forse occorrerebbe ripartire da qui”.

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Alessandro Mazza

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