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Il sindaco di Cesena alza le mani: “Non è mio potere impedire l’incontro”. Ma il “No paura Day”, in programma domani in piazza del Popolo a Cesena, in realtà un po’ di paura la fa. E per due regioni: in primis, perché – con i dati dei contagi registrati in questi giorni in tutta l’area cesenate – spaventa l’idea di potenziali assembramenti, anche se pare scontato che le modalità della manifestazione seguiranno scrupolosamente tutti i protocolli anti-Covid (anche perché, Dpcm alla mano, si rischierebbero multe da 400 euro: nell’ultimo “No paura day” furono 13).

Ma la manifestazione “No Mask” preoccupa anche per il messaggio che intende diffondere, quello di un negazionismo che si mischia all’indignazione e allo sconforto di chi, allo stremo delle forze mentali ed economiche, non se la sente più di accettare le limitazioni alla propria libertà.

Insomma, da una parte le legittime istanze di chi, in base all’articolo 17 della Costituzione, rivendica il sacrosanto diritto a manifestare, dall’altra i timori delle istituzioni che, al di là delle teorie negazioniste, temono anche le derive anarchiche ed eversive che, talvolta, si annidano tra le pieghe di queste iniziative.

 
 
 
 

Comunque la pensiate, alla manifestazione di domani parteciperanno anche diversi cittadini di Cesenatico che, grazie al tam tam dei social, raggiungeranno Cesena per urlare sotto la mascherina tutta la loro rabbia e la loro indignazione.

Per la verità, in questi giorni, si è fatta largo nella rete un’altra petizione contro gli assembramenti che, attraverso il pressing mediatico nei confronti del Comune e della Prefettura, punta a proibire l’incontro di domani. Già oltre trecento le firme di adesione.

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