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I numeri dei contagi, seppur in maniera lenta, iniziano a migliorare. Il problema resta la pressione sulla rete ospedaliera che, anche ieri, ha visto aumentare il dato dei ricoveri. E’ un trend che le autorità sanitarie non si aspettavano perché la campagna vaccinale è partita ormai da diverse settimane e molti anziani over 80 – quelli statisticamente più esposti al rischio di ospedalizzazione – dovrebbero essere ormai immuni. Nonostante questo, ogni giorno, negli ospedali dell’Emilia Romagna cresce il numero degli ingressi ed anche il “Bufalini” di Cesena – costretto a convertire diversi reparti – continua a vivere giorni di grande difficoltà.

Con queste premesse si guarda al futuro e ci si chiede quando, finalmente, si potrà uscire dalla zona rossa. Sicuramente non dopo Pasqua perché, anche se l’indice Rt è in graduale diminuzione, è impossibile pensare che, nell’arco di appena due settimane, la regressione sia così rapida da portarlo sotto certi limiti già il 6 di aprile.

 
 
 

Venerdì prossimo, dal nuovo monitoraggio della cabina di regia nazionale, emergeranno molto probabilmente dati migliori di quelli visti finora. Ma ancora non sufficienti a scalare già verso l’arancione.  I prossimi giorni saranno dunque un banco di prova importante ma, come detto, i segnali positivi si vedono già: l’Rt regionale è a 1.18 e dunque non lontanissimo dalla soglia fatidica dell’1 (quando il 15 marzo la regione entrò in zona rossa l’Rt era superiore all’1,30).

Le notizie positive, però, finiscono qui perché il dato dei ricoveri, come detto, continua a preoccupare: i pazienti in terapia intensiva sono sei in meno (390) ma quelli nei reparti Covid 137 in più (3.702). Significa 4.092 ammalati in corsia, un terzo a Bologna. I numeri restano dunque da zona rossa.

Intanto, questo piccolo miglioramento è bastato per tornare a parlare del ritorno in classe degli studenti. “Ci sono regole nazionali da rispettare – ha detto ieri Bonaccini – c’è un Dpcm che fissa quando le scuole devono essere chiuse. Non appena avremo i numeri che consentono di riaprirle, lo faremo. Mi auguro sia l’ultimo anno scolastico con la didattica a distanza”. Nelle scuole “abbiamo avuto oltre 400 focolai da gennaio a oggi. Noi ci auguriamo che possano riaprire il prima possibile”.

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