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Un attacco all’Italia e alla gestione la gestione della prima fase della pandemia da Coronavirus. Errori fatali, verità nascoste, gestione caotica della pandemia: questo il reportage del settimanale tedesco Der Spiegel.

“I documenti mostrano che sono stati compiuti degli errori”, i quali sono stati “nascosti” dalle autorità italiane, scrive Der Spiegel nella sua versione online.

E ancora sulle reali dimensioni della crisi vi è stata una massiccia opera di “insabbiamento”. Il giornale riferisce di una denuncia collettiva presentata alla Procura di Bergamo da oltre 500 famiglie italiane. “Le accuse sono pesanti”, scrive, e prosegue: “L’Italia avrebbe reagito in ritardo e in modo sbagliato alla pandemia. Il Paese è stato travolto, perché i piani di crisi erano vecchi e pieni di lacune. Gli errori commessi sono stati insabbiati. Per questo sono morte delle persone?”.

 
 
 

Aggiungono gli autori del servizio che “l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro alla Sanità sono stati già ascoltati, mentre da mesi vengono alla luce nuove omissioni. Da tempo non è più questione di tragici casi singoli, ma di un fallimento generale. E di insabbiamento”.

Der Spiegel riferisce che gli avvocati dei familiari di molte vittime hanno già consegnato agli inquirenti numerosi dossier, nei quali viene elencato un gran numero di errori ed omissioni.

Inoltre, ribadisce ancora la testata, “è noto che il piano pandemico nazionale non era stato più attualizzato dal 2006, nonostante che il Governo italiano si fosse impegnato in tal senso e che solo poche settimane prima della deflagrazione della pandemia del Coronavirus aveva segnalato all’Organizzazione mondiale della Sanità di essere perfettamente pronta per una situazione grave”. (AGI).

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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