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Si torna a parlare di ristori. E, in questi giorni, molti cittadini di Cesenatico stanno ricevendo le mail dei loro commercialisti che spiegano i dettagli del famigerato “contributo a fondo perduto 2021” previsto dal decreto Sostegni.

In sostanza indennizzi che oscillano da un minimo di 1.000 euro (2.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche) ad un massimo di 150mila euro.

Il ristoro spetta a tutti i titolari di partita Iva e alle imprese, compresi i forfettari, i professionisti iscritti agli ordini, le aziende agricole, gli enti non commerciali e le associazioni sportive dilettantistiche (Asd).

La domanda va inviata all’agenzia delle Entrate a partire dalla giornata di oggi.

A chi spetta il contributo

Per poter chiedere all’agenzia delle Entrate il contributo a fondo perduto 2021 bisogna aver subìto un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. Senza calo di fatturato, non si ha diritto al contributo.

Sono esclusi anche tutti i soggetti che nel 2019 hanno avuto ricavi oltre i 10 milioni di euro. È escluso, inoltre, chi non aveva una partita Iva attiva alla data del 23 marzo, giorno di entrata in vigore del decreto Sostegni (Dl 41/2021). Perciò, chi ha cessato l’attività per colpa del coronavirus, non ha diritto ad alcuna somma.

Come si calcola il fatturato

Il calo di fatturato tra il 2020 e il 2019 considera tutte le fatture attive (immediate e differite) al netto dell’Iva relative a operazioni tra il 1° gennaio e il 31 dicembre. Vanno incluse anche le cessioni dei beni ammortizzabili.

Il calo del 30% va misurato rispetto al fatturato medio mensile. In questo modo, anche chi ha aperto l’attività nel corso del 2019 potrà effettuare un confronto omogeneo (nel conto della media mensile 2019, va escluso il mese in cui è stata aperta la partita Iva).

Chi ha aperto la partita Iva dal 2020 in avanti, invece, non ha un parametro di riferimento per calcolare il calo di fatturato. In questo caso, gli spetta il contributo nella misura minima (1.000 o 2.000 euro).

 
 
 
 

Come si chiede il contributo

Il contributo va richiesto all’agenzie delle entrate da martedì 30 marzo al 28 maggio. La domanda va presentata solo in via telematica al portale Fatture e corrispettivi del sito dell’Agenzia e può essere inoltrata direttamente o tramite un intermediario abilitato (i commercialisti percepiscono di solito, come compenso, il 10% del percepito).

Al momento della domanda si può scegliere di ricevere il contributo in modo diretto (accredito su conto corrente da parte delle Entrate) o di trasformarlo in un credito d’imposta da usare subito in compensazione per pagare i propri debiti fiscali. La scelta è irrevocabile e riguarda l’intero contributo.

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