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Da sempre dividono l’opinione pubblica, soffiando sul braciere delle polemiche: da una parte le strenue ragioni degli ambientalisti, dall’altra i teorici dello sviluppo che spiattellano le impellenti esigenze del mercato.

In questo atavico scontro c’è, da ieri, una novità in più: sono in arrivo nuove trivelle.

A firmare il via libera per concessioni che giacevano da tempo negli uffici romani è stato il neo-ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Il provvedimento, come ci si aspettava, ha fatto insorgere le associazioni ambientaliste di mezza Italia che denunciato i rischi di inquinamento e di sfruttamento del sottosuolo.

 
 
 
 

Le nuove autorizzazioni vanno dal Veneto alla Sicilia, passando per Abruzzo ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la nostra regione si è dato il via libera alla messa in produzione del giacimento chiamato “Teodorico”, al largo delle coste di Ravenna, Rovigo e Ferrara, chiesto dalla società Po Valley Operations Ltd. L’opera prevede l’installazione di una piattaforma, la realizzazione di due pozzi e la posa di due sealine che collegano la nuova piattaforma alla piattaforma esistente Naomi-Pandora: l’istanza risale al febbraio 2017 e il decreto al 29 marzo 2021.

 

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