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Ha vinto dunque la strada del “rischio ragionato”. Per la prima volta dall’inizio della pandemia la politica ha forzato un po’ la mano, non ascoltando gli algoritmi del sistema sanitario che, con numeri ancora alti, consigliavano percorsi più prudenti e graduali. Ma troppe attività sono allo stremo e così – con il caldo che avanza e la campagna vaccinale che procede tutto sommato spedita – il governo Draghi ha deciso di rischiare.

L’Italia, dunque, comincerà il suo percorso verso la normalità dal 26 aprile: è l’inizio della road map che porterà gradualmente alla ripartenza di ristoranti, teatri, palestre, stabilimenti e fiere, lungo un percorso che terminerà a luglio, anche se è probabile che i tempi verranno ulteriormente anticipati.

Il decreto – che arriverà in Cdm martedì o mercoledì prossimo – reintrodurrà la zona gialla, sospesa da oltre un mese. Ma ci sono cambiamenti rispetto al passato: dalla possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate gialle alla ripresa di diverse attività, soprattutto all’aperto.

Dal 26 aprile, dunque, i ristoranti potranno riaprire all’aperto, anche a cena, nelle regioni gialle. Le riaperture potranno riguardare sia il pranzo che la cena ma soltanto nei locali che hanno spazi all’aperto. Riparte anche l’attività sportiva all’aperto, compreso il calcetto.

Dunque, visto che una settimana fa eravamo ancora in zona rossa, il punto adesso per l’Emilia Romagna è riuscire ad entrare al più presto in zona gialla.

I dati che saranno presi in considerazione per stabilire quali regioni sono in fascia gialla saranno quelli del prossimo monitoraggio del 23 aprile e le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza entreranno in vigore tre giorni dopo (26 aprile).

Diciamo subito che, sulla base dei dati del monitoraggio analizzato ieri dall’Istituto superiore di sanità, venerdì prossimo l’Emilia Romagna sarebbe in fascia gialla perché il suo indice Rt è abbondantemente sotto l’uno (0,78). E l’incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti? E la pressione sugli ospedali e le terapie intensive? Una volta erano dati vincolanti, oggi sono solo dettagli (perché altrimenti saremmo ancora in fascia rossa).

 
 
 

La vita si sposta all’aperto

Come detto, potranno ricominciare a lavorare quei locali pubblici che hanno i tavoli all’aperto, si potrà svolgere attività sportiva all’aperto (calcetto incluso) e sempre mantenendo il distanziamento, lo stesso varrà per gli spettacoli.

Il coprifuoco

Anche se i ristoranti potranno restare aperti anche la sera, al momento non è previsto una slittamento dell’orario del coprifuoco che rimane alle 22.

Cinema e teatri

I cinema e i teatri potranno aprire all’aperto, ma anche al chiuso con una capienza limitata. In questo caso si applica la norma che nel decreto marzo fissava come data di riapertura il 26 marzo. Quella scadenza era stata posticipata per l’andamento in salita della curva epidemiologica, ma adesso è stata fissata una nuova data.

Palestre e piscine

Le palestre dovrebbero riaprire a giugno, le piscine a metà maggio. Bene, ma non benissimo. L’indicazione della cabina di regia prevede una ripresa scaglionata sulla base delle indicazioni relative al rischio di contagio per le varie attività. E questo, a differenza delle sopracitate riaperture, verrà chiarito con il decreto di maggio.

Le spiagge

Dal 15 maggio riaprono anche le spiagge.

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