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E’ l’altra faccia della pandemia, quella che “contagia” i giovani e che, a volte, diventa più letale del Covid. Anche nel territorio cesenate sono infatti cresciuti sensibilmente i casi di tentato suicidio, di autolesionismo e di violenze contro i familiari fra i giovani dai 14 ai 18 anni.

Lo ha confermato, nei giorni scorsi, Marcello Stella, direttore del reparto di pediatria e terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Bufalini” di Cesena secondo cui “anche nel nostro territorio sono in preoccupante ascesa le patologie legate al forte disagio provato dai giovani per il lungo isolamento e come reazione alle alienanti restrizioni causate dalla pandemia”.

 
 
 
 

A far detonare questa violenta serie di reazioni, che hanno sempre una matrice neuropsichiatrica, le scuole chiuse, la vita sociale praticamente azzerata, lo stop allo sport e alle altre attività di condivisione. Insomma, un elenco di privazioni che, nell’ultimo anno, hanno avuto un effetto devastante sulla stabilità emotiva dei nostri giovani, come dimostrano i dati dei ricoveri in pediatria per queste patologie legate al Covid.

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