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Alla fine, dopo il “balletto delle percentuali” che tanto ha irritato i presidi, la decisione definitiva è arrivata: 70% di studenti presenti in aula alle superiori da lunedì 26 aprile. L’Emilia-Romagna ha scelto dunque la linea della cautela applicando il minimo previsto del nuovo decreto del Governo che indicava “almeno il 70% sino al 100%”.

Si tratta, però, di una percentuale definitiva solo sulla carta perché il dibattito è ancora più che mai attuale e le regioni – che non hanno apprezzato il “ritocco” in corso di una decisione già condivisa – hanno inviato un altro documento al governo in cui chiedono di riconsiderare la decisione.

L’accordo raggiunto ieri in Regione, invece, è stato condiviso da tutti, anche se questa modifica ha costretto le scuole superiori, ora assestate sulla presenza al 50%, a rivedere gli orari per l’ennesima volta.

Quasi tutti gli istituti dell’Emilia Romagna faranno rientrare per tutti i giorni della settimana le classi quinte, che hanno la Maturità. Questo significa che, dalla prima alla quarta, non dovrebbe cambiare granché con una didattica in presenza che, alla fine, dovrebbe comunque assestarsi attorno al 50/60%.

La decisione, spiega in una nota la Regione, “è stata quella di adottare per il momento la misura di precauzione e massima sicurezza tra quelle previste dall’esecutivo. Mentre si continua a lavorare per permettere proprio la massima frequenza in aula a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, le istituzioni coinvolte hanno optato in modo concorde per questa percentuale di rientro, il 70%”.

 
 
 

Alla base della decisione, il quadro epidemiologico nella popolazione in età scolastica, in miglioramento ma tale da suggerire ancora il rispetto di tutte le precauzioni possibili, oltre al persistere di varianti del virus.

Dopo il picco dei contagi da coronavirus nelle prime due settimane di marzo, dal 5 al 18 aprile si sono registrati 1.199 casi tra bambini e ragazzi e 116 tra docenti ed altro personale. Numeri che significano un calo rispettivamente del 29% e del 17% rispetto alle settimane precedenti, ma che costituiscono l’8,5% tra quelli individuati complessivamente in tutta l’Emilia-Romagna, che nel periodo in esame sono stati 15.518. Dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, tra studenti e alunni si sono registrati l’8,2% dei casi e tra i lavoratori della scuola l’1,3%.

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