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Il tribunale dell’amore, il giudice dei sentimenti

a cura di Federica Gualdani

“Non è difficile affidare l’identità a  contenitori diversi. Ero capace di prendere qualsiasi forma mi venisse richiesta. Ma io non sono una ragazza. Sono un ragazzo. L’ho scoperto oggi”. (Jeffrey Eugenides – “Middlesex”)

Ddl Zan. Proposta di legge del deputato Alessandro Zan contro l’omotransfobia. Il progetto,  presentato il 2 maggio 2018 e ancora fermo in Senato, divide le opinioni: il centrodestra lo ritiene “non prioritario”. Il centrosinistra, invece, esige una rapida approvazione. Le procedure si allungano e la burocrazia, coi suoi comodi, tenta di tirare le somme tra i contrasti.

Il Ddl

L’articolo 604bis del codice penale riporta i reati di propaganda ed istigazione a delinquere “per motivi di discriminazione razziale e religiosa”. Attraverso il nuovo ddl il testo si arricchirebbe con: “motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”. Cambia solo qualche parola, no? Beh, non proprio. È un caso  in cui la modifica di un articolo porterebbe ad una modifica della società non solo in teoria.

 
 
 
Le testimonianze

È in  questo carnevale di voci e opinioni che emergono le testimonianze raccolte a Cesenatico. Leggendole emerge la continua  ricerca di tutela da un mondo rimasto nel passato e non ancora pronto per cambiare. Basti pensare che gli intervistati abbiano voluto mantenere l’anonimato (i nomi citati sono di fantasia).

L’identità è qualcosa di personale, indipendente dalla genetica. Non può essere insegnata o imposta.

"Caterina"

Caterina studentessa di 17 anni: – “Secondo me il ddl Zan non dovrebbe essere un provvedimento necessario. È veramente brutto pensare che, al giorno d’oggi, c’è gente che ci discrimina solo perché  amiamo qualcuno  del nostro stesso sesso. Siamo esseri umani. Vivi. Liberi. Ognuno deve poter provare l’amore come vuole. Io sono bisessuale e, sinceramente, non mi sono mai sentita inadeguata. Perché dovrei? Mi amo per come sono.  Sento di moltissimi casi di suicidi a causa di bullismo sulle persone omosessuali. Mi vengono i brividi. Ahimè, l’omofobia è un problema ancora troppo diffuso. La mentalità comune non è cambiata. […] Ci sono genitori che dichiarano addirittura di preferire un figlio drogato a un figlio gay. L’educazione è un fattore che influisce molto sulla crescita:  i bambini devono vestirsi di blu e giocare con le macchinine, le bambine di rosa e devono esercitarsi a fare le mamme. Questo è ciò che ci viene inculcato sin dai primi anni di vita. Io da piccola giocavo  con le pistole di plastica!  Si tratta di  pregiudizi che andrebbero rimossi. L’identità è qualcosa di personale, indipendente dalla genetica.  Non può essere insegnata o imposta. Ecco tutto. La società odierna non fa nulla per fronteggiare questa problematica. Come potrebbe un semplice ddl estirpare idee che affondano le radici nel profondo del pensare comune?  Spero che, prima o poi, potremmo vivere senza essere continuamente posti sul  piano del giudizio”.

Non è un principe azzurro ciò di cui ho bisogno

"Serena"

Serena studentessa di 24 anni: “Il ddl Zan, a mio parere, è una sonora cavolata.  È impensabile che ci siano ancora persone così cattive da prendere in giro noi gay/ lesbiche. Io sono una ragazza e sono felicemente fidanzata con la mia ragazza da cinque anni e ancora oggi, quando usciamo, ci vengono lanciate addosso occhiatacce. Ma, onestamente, non mi importa più.  Ho dovuto affrontare cose ben peggiori: i miei genitori non mi hanno accettata. Me ne sono andata di casa a diciannove anni e ho vissuto in quella della mia ragazza. I suoi, fortunatamente, ci hanno capite per come siamo.  Ma la cosa che più mi disgusta è che ancora dobbiamo aver timore di uscire per colpa di certe persone poco sane di mente. Non discuto che fare una legge per eliminare le discriminazioni sia una cosa giusta, ma è la gente che deve cambiare modo di pensare. Il mondo finirà a rotoli se continueranno a giudicarci solo perché ci amiamo. Cosa c’è di sbagliato?  La nostra società sforna stereotipi: i maschi sono i più forti e le femmine quelle deboli. Peccato che io mi sia sempre difesa da sola. Non è un principe Azzurro ciò di cui ho bisogno.  Penso che se andremo avanti così… un ddl potrà fare ben poco per accomodare il mondo in cui viviamo”.

Photo by 42 North from Pexels

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