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Se la curva pandemica continuerà a scendere (come avviene regolarmente ormai da un paio di settimane) così come i ricoveri, l’Italia da lunedì prossimo diventerà tutta gialla, con l’esclusione della Valle d’Aosta che (forse) resterà arancione.

Dopo tanti mesi, dunque, si torna a parlare di “zone bianche”. Tra le regioni in predicato di aprire tutto ci sono Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna che, già da diverse settimane, hanno numeri positivi con tante province ormai Covid-Free.

E’ una bella notizia per il nostro turismo perché la libera circolazione fra regioni è la componente primaria per avviare l’industria romagnola della vacanza.

E per il turismo c’è anche un’altra notizia positiva: sono infatti in arrivo i nuovi parametri per decidere il passaggio in zona rossa, arancione, gialla e bianca. Con l’ipotesi, se la situazione epidemiologica dovesse migliorare ancora, di abolire del tutto i colori che ci accompagnano dall’autunno scorso.

 
 
 
 

A cambiare lo scenario c’è infatti una nuova importante variabile: l’aumento dei vaccinati che gradualmente – come si sperava – sta facendo abbassare il numero dei contagiati e la loro età e soprattutto i ricoveri. Il dato di riferimento, dunque, d’ora in poi, non sarà più l’Rt che misura la velocità di diffusione del coronavirus, ma l’incidenza dei casi e il tasso di occupazione degli ospedali.

Le Regioni hanno infatti presentato al Governo i nuovi parametri con cui decidere aperture e chiusure nei prossimi mesi. Un pacchetto di proposte da introdurre da qui a metà giugno che semplifica il menù degli indicatori e che è stato accolto positivamente dal Governo.

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