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Forse scontano il fatto di non essere in un numero così alto come bar e ristoranti, sta di fatto che il popolo della notte rischia di trovare le serrande abbassate delle discoteche della Romagna e non solo. “Aperture? – ha detto Simone Monticelli con una calma che sa di rassegnazione – siamo l’unico settore che non è stato chiamato in causa per la ripartenza. Non siamo considerati, siamo dimenticati dall’apparato amministrativo italiano. Il Bingo apre il primo luglio, noi di solito partivamo 10 giorni dopo loro a metà luglio. Ma nulla ci è stato comunicato ufficialmente”.

 
 
 
 

Poi Monticelli entra nel cuore della questione: il paradosso tutto all’italiana. “Un film già visto anno scorso”.

“Si ripercorre – aggiunge Monticelli – lo stesso identico errore del 2020. Veniamo tenuti chiusi noi locali da ballo nonostante siamo già strutturati per accoglienza. Sappiamo gestire il numero alto di persone, abbiamo un numero adeguato di servizi igienici, abbiamo il servizio di sicurezza ciò nonostante, in maniera ipocrita, si creeranno assembramenti in piazze, locali, pub e strade. Saranno assembramenti incontrollati e – questa la previsione – assisteremo a aggressioni in piazze come un triste film già visto”

“Facciamo questo lavoro dal ’55 – conclude – e noi professionisti del settore siamo chiusi. La conseguenza? Iragazzi sono lasciati a fare assembramenti con tutto quel che ne consegue. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.”

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Alessandro Mazza

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