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Cesenatico è, per definizione, terra di mare e di sport. Non un semplice teatro in cui le figure prendono vita. Un luogo in cui il palcoscenico è la vita stessa.

In fin dei conti, sono le persone a forgiare la bellezza dei luoghi in cui vivono; pochi sono i soggetti in grado di trasformare una piccola località balneare in un riferimento per turisti e personalità illustri. Questa è  proprio la storia di Giorgio Ghezzi: portiere a cavallo tra gli anni ’50 e ‘60, detto “il Kamikaze” per il suo modo spericolato di gettarsi tra i pali per parare i goals, giocatore di Inter e Milan, ha donato a Cesenatico uno spirito rivoluzionario e innovativo. Alla fine della sua carriera di calciatore nel 1967, si è stabilito definitivamente in Romagna per dedicarsi ad attività imprenditoriali. Proprietario dell’hotel “Internazionale”, del locale notturno “Peccato Veniale” e dello stabilimento balneare “Quattroventi”, ha saputo portare un vento (o più di uno, come suggerisce il nome del bagno) di cambiamento che ha reso Cesenatico, almeno per un po’, una delle mete predilette dal jet-set nazionale.

Ghezzi, Cesenatico e la bella epoque

Campione, albergatore e bagnino. Questo era Giorgio Ghezzi. Personaggio schivo e controverso che ha esordito con la carriera sportiva nel 1946, collezionando successi e vittorie grazie alla sua tecnica di gioco. A questo si deve il soprannome.  I suoi gesti in porta, apparentemente selvaggi e casuali, erano, in realtà,  il frutto di uno studio che combinava passione e tecnica. Arte e dinamicità.

Ma i trionfi sportivi sono solo una piccola parte della sua storia. Anzi, della sua epica.

“Chi para senza tuffarsi è un mediocre”, amava dichiarare. E non era solo il concetto guida sul campo di gioco. Dopo la carriera di atleta, si è dedicato al suo hotel, allo stabilimento balneare e, soprattutto alla gestione del night. Potrebbe sembrare la formula già proposta da molti grandi dello sport che, una volta smesso i panni da atleti, hanno dirottato la loro vita sulla strada degli affari. Beh, non è così. Giorgio Ghezzi è stato lo scopritore di un mondo che Cesenatico non aveva mai vissuto. Non fu l’hotel a fare la sua fortuna.  Ma le novità che introdusse attraverso il suo locale e lo stabilimento balneare.

“Peccato Veniale” era una struttura situata sotto l’albergo. Un night particolare al quale si poteva accedere solo se si era in coppia. Si passava la selezione del campione e, una volta ammessi, si entrava in un luogo incantato che pullulava di divi e celebrità. Walter Chiari, Gino Bramieri, Franca Rame, Dario Fo, Renato Pozzetto sono solo alcuni esempi. Con Ghezzi, tutta Cesenatico ha conosciuto un periodo di calici, feste e abiti sfavillanti. La cosiddetta “bella gente” riempiva le strade e la sera, inevitabilmente, si radunava dal calciatore- imprenditore. Era riuscito a crearsi attorno un universo tutto suo che attirava le persone e le faceva gravitare attorno alla sua figura. Tanto all’avanguardia quanto capace di far risaltare il suo valore, sentiva la necessità di seguire le sue idee e,  ancora di più, possedeva il coraggio di essere se stesso.

“Internazionale” è, ancora oggi, il nome dell’hotel. Ed è un omaggio alla sua squadra del cuore (l’Inter). Ma, forse, il nome rivela anche qualcos’altro. Quello di Ghezzi fu un turismo caratterizzato dalla finezza e dall’eleganza. E quello stesso turismo si trovava legato al territorio e lo faceva fruttare. Ma non in maniera provinciale. Appunto, internazionale. Era qualcosa destinato a passare alla storia non come altezzosità e snobismo, ma come cura e ricercatezza. È riuscito a raccogliere il bello del mondo, a catalizzarlo e ad adattarlo ad una comunità che, ancora oggi, gli riconosce il merito di averla portata allo splendore.

Scritto da Federica Gualdani

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