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C’è tempo fino al 15 giugno per prorogare il termine della moratoria dei finanziamenti dal 30 giugno al 31 dicembre 2021 come previsto dal Decreto Legge n.73 del 25.05.2021.

Il cosiddetto “Sostegni Bis” prevede infatti la possibilità, esclusivamente per coloro che ne facciano espressa richiesta alla banca, di spostare la ripartenza delle rate dei mutui, limitatamente s’intende alla sola quota capitale.

Per beneficiare dell’agevolazione – recita il decreto – la richiesta di proroga dovrà pervenire alla Banca entro il 15 giugno (pena la decadenza del diritto) anche attraverso una semplice email. E sono stati numerosi ovviamente i cesenaticensi che, in una fase ancora di criticità economica, si sono rivolti alla propria banca per usufruire della “preziosa agevolazione”.

Ma, come spesso accade, dietro a delle concessioni che sembrano, sulla carta, vantaggiose si nascondono in realtà delle insidie per nulla trascurabili. Perché è vero che lo Stato offre la possibilità di proroga fino a dicembre, ma l’Ente Bancari Europeo ha stabilito (contrariamente alle prime richieste) che la proroga è una misura “forbearance” e, di conseguenza, il credito viene classificato “forborne” (in sostanza “deteriorato”), una definizione che, nel linguaggio bancario, certifica lo stato di difficoltà dell’impresa.

 
 
 
 

In pochi hanno avvertito i correntisti che la classificazione “forborne” rimane per almeno 2 anni anche in caso di regolarità dei pagamenti. E lo stato di “forborne” viene segnalato in centrale rischi con la conseguenza piuttosto pesante (e soprattutto poco pubblicizzata) di non poter accedere al credito per almeno due anni. Insomma, per una proroga di sei mesi lo Stato segnala l’impresa alla centrale rischi per due anni. Non c’è chi dire, una bella opportunità…

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