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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che una mamma ha mandato al provveditore dell’Emilia Romagna. SI tratta di un “super preside” a cui è stato presentato il conto di un anno di scuola trascorso con la mascherina.

Gentile direttore
Chi le scrive è una mamma, una semplice mamma, che dall’inizio della pandemia ha rispettato le regole, tutte. Una mamma che ha lavorato, accudito un bimbo di 1 anno e seguito una bambina in prima elementare in una dad (didattica a distanza, ndr.) difficile e inizialmente poco organizzata.
Una mamma che ha accettato una norma che prevedeva l’utilizzo ‘anche in condizioni statiche ‘ della mascherina nonostante la garanzia del metro di distanza. L’ho accettata. Ho pensato che chi legiferava avesse a cuore la salute dei bambini italiani. L’ho creduto veramente.

Sa una cosa? Non le ho detto che io sono un ingegnere civile, che ha redatto piani per la sicurezza anticontagio per le scuole. Un tecnico che ha letto le relazioni del comitato tecnico scientifico. E la vuol sapere un’altra cosa? Io quelle relazioni le ho lette bene e in nessuna ho mai trovato scritto ‘gli studenti devono mantenere la mascherina in condizioni statiche anche quando è garantita la distanza minima di un metro’. Già, la scienza la usiamo solo quando ci pare.

Così a malincuore ho mandato mia figlia a scuola, a volte per 8 ore, cercando di supportare questa regola assurda. A ottobre però le è esplosa una allergia molto forte. Pensavamo che fosse allergica a qualche albero presente nel parco davanti alla scuola. Anche perché stava male solo a scuola. Chiediamo al pediatra un’impegnativa per valutare quale sia questa essenza misteriosa che riusciva a farla starnutire anche con la mascherina.

L’Ausl ci dà appuntamento dopo 8 mesi, fine maggio. Così attendiamo. Passerà la fioritura di questa essenza. Ma l’inverno passa e l’allergia resta, anzi peggiora. La bambina inizia ad accusare forti mal di testa. Inizio a pensare che forse il problema è la mascherina Ma ingenuamente vengo tranquillizzata dal pediatra che dice che è impossibile e mi prescrive una visita neurologica.
Arriva maggio. Mia figlia, ormai stremata, fa le analisi per le allergie. Con una reazione incredibilmente forte risulta allergica agli acari della farina.
Ma come? Cosa sono gli acari della farina? La dottoressa un po’ incredula dice che non aveva mai visto una reazione di quel tipo non associata anche agli acari della polvere.
Ma lei sa dove si trovano gli acari della farina? Negli ambienti umidi.

 
 
 
 

Bene. Quindi la mia intuizione era giusta. È stato l’uso prolungato della mascherina a generare tutto questo. E ora sono furiosa.
Sono furiosa con tutti quelli che pur sapendo della nocività di un uso prolungato della mascherina non hanno fatto nulla per impedirlo. Perché ancora una volta lo Stato è stato debole con i forti e forte con i deboli. Perché, nonostante due sentenze del Tar, le scuole continuano ad imporre una regola assurda che non è rispettata neanche dagli adulti.
Ma soprattutto sono arrabbiata con me stessa per non aver ascoltato il mio sesto senso di mamma, per aver permesso di martoriare una bambina di 7 anni da uno stato che non tutela la salute dei propri cittadini. Di una cosa però sono sicura. Non permetterò più a nessuno di imporre sofferenze e di mettere a repentaglio la salute di mia figlia.
E mi batterò affinché questa norma assurda, inutile e dannosa venga eliminata.

Voi avete il potere di cambiare le cose. Voi avete in mano la salute dei nostri figli. Non potete ignorarlo. Non potete continuare a girare la testa, a nascondervi dietro normative assurde e insensate. Perché prima o poi qualcuno pagherà il conto di ciò che sta accadendo. Scegliete la parte giusta dalla quale stare. Scegliete la salute di chi porterà avanti il mondo, di chi in questo momento non può difendersi.
Lei può fare la differenza.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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