fbpx

Assolto con formula piena perché il fatto non costituisce reato.

Si dissolve così l’accusa di truffa pluriaggravata per la quale un 76enne riminese, legale rappresentante di un’azienda di import ed export di Cesenatico, rischiava una condanna a un anno e 6 mesi di reclusione, senza beneficio della sospensione della pena. Era stata questa, infatti, la richiesta della pubblica accusa nei confronti dell’uomo difeso dall’avvocato Enrico Graziosi.

La vicenda, dibattuta ieri in tribunale a Forlì, orbitava attorno alla vendita di alcune concessioni legate all’attività di esportazione e importazione di abbigliamento, che avevano portato a termine i vecchi soci dell’azienda, il genero e la figlia del 76enne.

 
 
 
 

I due, pur avendo ceduto le proprie quote all’imputato a fine luglio 2016, un mese e mezzo dopo avevano concluso la vendita delle concessioni, a scapito di un ignaro acquirente, un commerciante di Forlì, facendo sparire – secondo l’accusa – i 30.000 euro pattuiti.

Sempre secondo l’accusa, anche il 76enne era stato parte in causa nella truffa. Ma la difesa ha sempre sottolineato la totale estraneità dell’imputato, che si era intestato le quote della società appartenenti alla figlia e al genero in quanto quest’ultimi due non potevano più dedicare tempo all’attività nell’azienda.

A processo sono state anche sentite delle registrazioni di conversazioni intercorse tra l’imputato e la persona offesa del reato, che come parte civile ha chiesto un risarcimento danni da 50.000 euro.

 

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply