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Se in Emilia Romagna risalgono i contagi (oggi sono 117, ieri 76) e nella provincia di Forlì-Cesena vedono una flessione (oggi 3, ieri 6), in Italia si sta pensando a una stretta sul green pass, anche perchè – va detto – le vaccinazioni della fascia di età 20-40 anni non stanno decollando e anche quelle degli over 60 vanno a rilento.

Proroga dello stato di emergenza di almeno due mesi e rilascio del green pass solo dopo la seconda dose. Sono le misure principali che il Governo discuterà la prossima settimana per fermare la risalita della curva epidemiologica. Niente è ancora deciso, ma tra Palazzo Chigi, Ministero della Salute e segreterie dei partiti si discute della possibilità di rendere obbligatoria la carta verde per partecipare ad alcuni eventi dove il rischio di contagi è alto.

L’ipotesi su cui si ragiona è il modello adottato da Macron in Francia: imporre il green pass per salire sui treni o andare al ristorante. L’idea, condivisa dal Pd e dal ministro Roberto Speranza, è quella di evitare nuove chiusure di locali pubblici o altre attività, ma far pagare un prezzo (sul piano della libertà) a chi non si vaccina. Lega e Fratelli d’Italia già fanno muro e il premier Mario Draghi non vuole aprire lo scontro con i partiti. Ma di fronte alla risalita di contagi si ritiene indispensabile muoversi con anticipo per rallentare la corsa della variante Delta.

 
 
 

I dati su cui si fonderanno le scelte del Governo sono due. Il primo è il numero importante di vaccini somministrati, ieri sera eravamo a 58.700.000, con una media giornaliera di circa 530 mila iniezioni. Il secondo, tutt’altro che incoraggiante, riguarda la capacità diffusiva della variante Delta, che impone di organizzare al più presto una rete di protezione in grado di reggerne l’urto.

Infine – ma non ultima – l’Europa. La pandemia ha messo bene in evidenza i confini tra competenze europee e nazionali. La salute come i confini sono competenze nazionali, vuol dire che in questi due ambiti le decisioni spettano agli Stati membri dell’Ue. Quindi l’uso nazionale del green pass è di competenza nazionale, spetta agli Stati membri decidere. Ma la Commissione ha detto in più occasioni che è effettivamente un’opzione per gli Stati membri quella di utilizzare il certificato anche per altri scopi, come l’accesso allo stadio, al ristorante o a eventi pubblici.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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