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Contagi. Guarigioni. Dati. Statistiche. Il Covid, da più di un anno, è diventato argomento di discussione quotidiana. Se ne parla e ci si confronta. Si raccontano esperienze e disavventure dettate dal nuovo stile di vita “a norma di pandemia”. Non manca la varietà di opinioni che offre una lettura sempre diversa della situazione.

L’avvio della campagna vaccinale ha portato un ulteriore oggetto di dibattito. Per non parlare dell’obbligo del Green Pass. La Certificazione Verde ha scatenato una vera e propria diatriba: chi è sfavorevole mantiene prontamente la sua posizione. Mentre chi approva accusa i discordanti di egoismo e incoscienza. Capita anche che qualcuno si trovi confuso dal turbinio di voci e, sostanzialmente, non sappia da che parte schierarsi. Chi sostiene che la cosa non abbia senso e chi, invece, crede che si tratti di una  forma di discriminazione. Impossibile trovare una risposta giusta. Impossibile anche cercarla, a dire il vero.

La sola cosa da fare è raccogliere le testimonianze dei cittadini che illustrano la questione secondo il loro punto di vista.

  • Che cosa pensate riguardo al Green Pass? Siete favorevoli? Credete che si tratti di discriminazione o  che sia una pratica necessaria? E riguardo al vaccino?

Ecco la fascia d’età che va dai 65 ai 75 anni:

Posso parlare a nome mio e a quello dei miei coetanei. Il Green Pass ci vuole. Chi non ce l’ha dovrebbe restare a casa. È l’unico modo che abbiamo per provare ad uscire dalla condizione in cui ci troviamo. Non capisco come si possa affermare il contrario.

Nel coro degli anziani, però, giunge una nota contraria:

Io non mi sono nemmeno vaccinato. Come potrei approvare il Green Pass? Condivido il fatto che si debba avere un certificato per spostarsi da un paese all’altro, certo, ma per stare in Italia… non ha proprio senso. È discriminazione sotto ogni punto di vista. Rispetto i vaccinati, ovviamente. E proprio per questo credo che ognuno debba essere libero di decidere. Io, personalmente, non voglio fare da cavia ad una medicina sperimentale. Ad una soluzione così avventata. La gente non capisce che vaccinarsi non significa essere immuni. E poi chissà… magari, se terminano le dosi, ti iniettano un po’ di acqua San Pellegrino”.

Ascoltiamo il proprietario di un’attività di ristorazione sul Canale:

Capisco che il problema sia reale. Ma viene affrontato nella maniera sbagliata. Io non ho nessuna autorità per chiedere un documento. E poi potrei sempre imbattermi in qualcosa di fasullo senza accorgermene. È una bolla. Destinata a sgonfiarsi o ad esplodere. A mio parere sarebbe meglio evitare di creare contesti di assembramento. La Notte Rosa, ad esempio. Una manifestazione di questo tipo porta solamente del turismo giovane e senza soldi che non costituisce nessun vantaggio per le attività. Se non per i market low cost sul mare. E, allo stesso tempo, rischiamo di mandare a monte la Nove Colli. Io non mi sono vaccinato. Penso di farlo verso ottobre, a stagione conclusa. Non si tratta di incoscienza. Ma, adesso come adesso, non posso permettermi di restare a casa nemmeno per un giorno.

C’è chi non sa letteralmente “che pesci pigliare”:

Cosa penso a riguardo? Nulla, semplicemente. Vorrei aspettare prima di vaccinarmi per vedere come procedono le cose. Chiaro che se andiamo avanti di questo passo dovrò adeguarmi. Non posso dire se è giusto o sbagliato. Anche perché non lo sa nessuno. Non sono un’esperta. Né un medico. È un grande esperimento”.

Al mercato della frutta in Piazza delle Conserve:

Non è possibile avere un controllo totale quando manca la chiarezza. Se devo dire da che parte sto, non posso. Non lo so proprio. Come si può dare un giudizio? Basti pensare che credevamo di risolvere tutto in un anno. E invece siamo ancora qui.

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One Comment

  • roberto casali ha detto:

    Il signore l acqua della nota marca l ha nel cervello.
    Vaccini sperimentali 🙂 crediamo pure agli unicorni.
    I VACCINI SONO APPROVATI e non per uso d emergenza. Questo deve essere ben chiaro il resto favole.

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