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Sono meno moleste dei “colleghi” uomini e hanno un sorriso che, a volte, disarma. Sono le donne africane impiegate nell’abusivismo commerciale, un fenomeno che – seppur con intensità differenti – ogni estate ricompare puntuale a Cesenatico e dintorni.

Fino a qualche anno fa erano una rarità perché nigeriane e senegalesi venivano reclutate, soprattutto, per il mercato della prostituzione.

Oggi, invece – segno di una cultura che sta pian piano cambiando – fanno gli stessi “lavori” degli uomini e, ogni sera, sul lungomare Carducci, le vedi sfilare con le loro collane di latta ed i braccialetti di corda a caccia di qualche acquirente.

Avvolte nelle loro coloratissime tuniche, con le treccine nei capelli ed i sonagli alle orecchie, sono ormai presenze folcloristiche e – diciamo la verità – neppure tanto petulanti. E benché esercitino un lavoro illegale, vederle a spasso sul lungomare, anziché sulle piazzole della statale, è tutto sommato una buona notizia.

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