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Il focus viene posto nuovamente sulla questione della Certificazione Verde. Ma cosa accade quando una norma introdotta di recente (e in maniera poco chiara) come questa incontra il momento clou dell’estate?

La data che rappresenta il centro della vitalità per l’intera Riviera (e non solo) si trasforma in argomento di discussione e confronto. Abbiamo chiesto ai proprietari delle attività di Cesenatico di parlare della loro esperienza e di esprimere la propria opinione. Voci varie, differenti, contrastanti. Trovare la quadra? No. Non è possibile nemmeno questa volta. C’è chi non ha riscontrato impedimenti particolari, chi si pone poco il problema perché ha la possibilità di ospitare la clientela all’esterno, chi si è trovato in una situazione di seria difficoltà e chi comincia già a preoccuparsi per l’immediato futuro.

E allora come hanno affrontato il Ferragosto gli esercenti di Cesenatico, sotto il segno del Green Pass?

“Per noi non è stato un grosso scoglio – spiegano dal Caffè del Corso – Abbiamo i posti lungo il canale. Non c’è stato bisogno di chiederlo quasi a nessuno. Diciamo che costituisce un disagio maggiore per chi deve accogliere la gente al chiuso”.

 
 
 

“È stato davvero difficile. Un intralcio non da poco. Il nostro locale ha quasi tutti i coperti all’interno, per cui abbiamo dovuto chiedere il Green Pass a tutti – continuano dal ristorante San Marco – Siamo stati costretti a dire di no a molte persone perché, appunto, non possedevano la certificazione. Numerose prenotazioni sono state rifiutate a causa di questa mancanza. Per noi è stato un enorme svantaggio. Ovvio che chi possiede la maggior parte dei posti all’aperto si è imbattuto in meno ostilità”.

“Ferragosto nella norma. Solita affluenza – spiegano dall’Osteria dei Golosi – Abbiamo chiesto il Green Pass solo a chi voleva occupare i tavoli dell’interno. Siamo riusciti a gestire la cosa senza imbatterci in complicazioni rilevanti”.

“Anche noi abbiamo avuto poca necessità di richiederlo dato che possiamo contare sui tavoli esterni. Ma non si tratta solo di questo. Abbiamo lavorato pochissimo. Molto meno degli altri anni. Addirittura meno dell’anno scorso. La clientela si è dimezzata – spiegano dal bar La Saraghina Ubriaca – Il momento in cui abbiamo visto più gente è stato a tarda notte. Dato che il turismo si è concentrato quasi interamente sul mare… Siamo stati penalizzati davvero tanto. Ritornando sul tema del Green Pass: il difficile arriverà verso ottobre. Non solo perché saremo obbligati a sfruttare maggiormente i posti dentro. Ma anche perché dovremo riorganizzare l’intera gestione e trovare un modo per combinare controllo e servizio compatibilmente con i costi che possiamo permetterci”. 

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