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I controlli svolti dalla Polizia di Stato a Cesenatico nei primi tre giorni di questa settimana hanno permesso, tra le altre cose, di arrestare, in esecuzione di una misura di carcerazione, un cittadino marocchino; all’espulsione dal territorio nazionale di un cittadino libico e di staccare due denunce per ricettazione continuata e violazione delle norme sul soggiorno.

Le volanti della Polizia sono intervenute nella spiaggia libera, a ridosso dei Diamanti, per controllare un gruppo di stranieri che aveva deciso di bivaccare a Cesenatico, senza preoccuparsi di trovare un posto dove alloggiare. Il gruppo, composto da cittadini di origine magrebina, aveva già trascorso una nottata dormendo in spiaggia e consumando una consistente quantità di alcol. Gli intenti dei cinque giovani, tutti gravitanti nell’orbita della città di Milano e tutti con svariati precedenti penali, sono stati rovinati dall’intervento della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Cesenatico.

Il gruppo è stato trovato in riva al mare, accampato al confine tra la spiaggia libera e uno stabilimento balneare, con tanto di valigie e panni stesi, in condizioni igieniche precarie. Gli agenti sono interventi e hanno approfondito gli accertamenti sull’identità dei giovani. L’identificazione si è dimostrata subito complessa poiché, a parte l’unica donna del gruppo in possesso della carta d’identità, gli altri quattro erano tutti sprovvisti di documenti.

La ragazza marocchina, di 21 anni, residente a Milano, è risultata l’unica in possesso di permesso di soggiorno, in fase di rinnovo, con precedenti di polizia per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e furto. Due componenti della compagnia, un tunisino di 50 anni con svariati precedenti per delitti contro il patrimonio, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio di sostanze stupefacenti, violazione delle norme previste dal testo Unico sull’Immigrazione e un cittadino marocchino di 26 anni con precedenti per rapina, stupefacenti, danneggiamento e altro sono risultati essere stati appena espulsi dal territorio nazionale da parte della Questura di Milano, proprio il giorno di Ferragosto, con l’ordine di lasciare l’Italia entro sette giorni. Pertanto, nei loro confronti non è stato possibile adottare ulteriori provvedimenti.

 
 
 
 

Più complessa si è rivelata l’identificazione degli altri due soggetti, i più agitati della comitiva, i quali sono stati accompagnati al Commissariato di Cesena per sottoporli ai rilievi foto-dattiloscopici della Polizia Scientifica. Entrambi sono risultati clandestini sul territorio nazionale.

Per il primo, che ha dichiarato di essere un cittadino libico di 31 anni, dopo il foto-segnalamento, accertato il suo stato di clandestinità, è stato emesso un provvedimento prefettizio di espulsione dal territorio nazionale e, come previsto in questi casi dalla normativa sugli stranieri, il Questore della Provincia di Forlì – Cesena ha emesso nei suoi confronti l’ordine di lasciare l’Italia entro sette giorni.

Nello svolgimento dell’attività di polizia quest’ultimo, nello svuotare il proprio zainetto alla ricerca di un pacchetto di sigarette, ha permesso ai poliziotti di notare la presenza di due paia di pantaloncini ancora con l’etichetta, tanto da far sospettare che si trattasse di due capi di abbigliamento sottratti da un negozio. Infatti, il libico non è stato in grado di fornire una convincente spiegazione sul possesso dei due indumenti e nemmeno di mostrare lo scontrino attestante l’avvenuto acquisto. Nel giro di breve è emerso che in effetti entrambi i capi di abbigliamento erano stati rubati il giorno precedente in due esercizi commerciali in viale Carducci a Cesenatico. I negozianti, che non si erano ancora accorti dell’ammanco, su richiesta dei poliziotti ne hanno immediatamente verificato la mancanza e pertanto, riscontrato il furto, il giovane è stato indagato in stato di libertà per ricettazione continuata e per violazione delle norme sul soggiorno, poiché risultato clandestino.

L’ultimo fermato, identificato in un cittadino marocchino di 31 anni, che inizialmente aveva fornito agli agenti un nominativo diverso da quello reale, oltre a essere clandestino, è risultato colpito da un provvedimento di carcerazione emesso a giugno dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Il provvedimento gli è stato notificato e per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Forlì, dove dovrà scontare la pena di un anno e cinque mesi per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, reati anche questi compiuti in provincia di Milano.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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