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“Le forze dell’ordine a Cesenatico non sono sufficienti per garantire un livello accettabile di sicurezza”. Lo sostiene, in una nota molto preoccupante, l’Usip, l’Unione sindacale italiana poliziotti appartenente alla Uil che lancia un appello per un aumento delle pattuglie in un’area dove “d’estate le presenze aumentano anche in occasione di eventi di breve durata, avvicinando ormai Cesenatico a realtà più complicate”.

La riflessione dell’Usip parte dalla “recente aggressione ai danni di un 22enne in un locale sul molo cittadino”. Dopo avere sottolineato la gravità della “discriminazione omofobica”, il sindacato dei poliziotti segnala l’esigenza di “un salto culturale nell’ottica di una vera emancipazione sociale per creare una barriera efficace a circoscrivere questi episodi che, anche quando non sfociano in soprusi fisici contro la persona, ne ledono la dignità nel profondo. Analogo concetto vale per le aggressioni a sfondo sessuale o per gli assalti e i vandalismi di gruppi di giovani, a volte minorenni. Se fino a pochi anni fa tali episodi erano per lo più circoscritti, ora emergono continuamente vicende di grave disagio sociale, di intolleranza e di microcriminalità diffusa, con disordini pubblici e aggressioni personali, aggravate da futili motivi e spesso rilanciate dai canali social-media con evidenze videofilmate in cui emerge prepotente la cronicizzata esiguità del personale di polizia”.

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Questo è il punto su cui si sofferma l’Usip: “Il concetto di controllo del territorio, inteso quale prevenzione degli eventi delittuosi e capacità di intervento e gestione delle emergenze, e non come stato di polizia, in generale sta raggiungendo un limite allarmante. Gli operatori delle forze di polizia, quando non riescono materialmente a rispondere con efficacia alla gran quantità di richieste e soprattutto quando vengono lasciati senza supporto di fronte a facinorosi e malfattori ingestibili per numero e impeto, non possono essere bersaglio delle critiche in merito alle lacune dell’ attività svolta”.

Infatti – sostengono i rappresentanti degli agenti – questo non è altro che “il risultato di decisioni e indecisioni di vertice politico e gestionale che ha, con costante determinazione, implicato tagli, chiusure ed errori operativi, camuffati al massimo dello sforzo in operazioni spot, con piccoli contingenti di organico spostati inutilmente. Lo stesso Commissariato estivo della Polizia di Stato a Cesenatico è stato alimentato con un numero di unità miseramente limitato, dovendo anche garantire compiti di controllo di frontiera all’imbarco del traghetto”.

Alla politica viene infine rimproverato di avere “designato la pubblica sicurezza come un capitolato perennemente in perdita su cui vietare investimenti”. Con la conseguenza che “ora, in maniera brutale, i fatti presentano un conto critico”.

Sotto tiro sono “tante promesse vuote”, che stanno provocando “gravissimi danni al diritto alla sicurezza da garantire ai cittadini attraverso un’opera di prevenzione che si può esercitare solo con dotazioni di organico e di strumenti delle forze di polizia adeguate”.

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