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Sarà il grande tema d’autunno e non c’è dubbio che, tra sostenitori delle libertà individuali e teorici del “bene comune”, solleverà roventi polemiche.

Si tratta dell’obbligo vaccinale che, giorno dopo giorno, prende piede nella politica italiana.

Vacilla dunque l’ultimo baluardo dei negazionisti perché l’obbligo vaccinale, l’ultimo tabù di questa bizzarra era pandemica, sta guadagnando consensi diventando una richiesta sempre più bipartisan.

 
 
 
 

Ultimi a chiederne l’obbligatorietà per legge, in due lettere inviate ieri al premier Draghi e ai governatori regionali, i ristoratori e i baristi rappresentati dalla Fipe. Con l’obiettivo di scongiurare “nuove misure restrittive per le imprese”. Ma anche la Cisl, con il segretario Lugi Sbarra. Al quale per il governo ha risposto ieri al Meeting di Rimini, con l’inevitabile prudenza imposta dalla situazione esplosiva, il ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Tutti gli strumenti e tutte le vie di contrasto al Covid, nel rispetto delle valutazioni della comunità scientifica, vanno percorsi: sono favorevole a esplorare tutte le soluzioni che consentano di mettere il più possibile in sicurezza gli italiani”. Come dire, se ne può parlare…

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