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Sui gruppi Telegram avevano annunciato manifestazioni oceaniche ed il blocco delle principali stazioni ferroviarie italiane. E invece, anche in Emilia Romagna – roccaforte dei no-vax – le iniziative di protesta contro il Green Pass si sono rivelate un flop totale.

Sia a Bologna che a Rimini più polizia che manifestanti, tanto che gli sparuti gruppetti non hanno nemmeno inscenato proteste.

Alla fine, dunque, si conferma una verità ormai sacrosanta: un conto è protestare sui social, un altro è scendere in piazza assumendosi il rischio di una denuncia quasi scontata (bloccare il traffico ferroviario è un reato).

A pesare – si dice nel day after – anche i contrasti all’interno del movimento No Green pass ma, al di là delle spiegazioni di circostanza, la figuraccia resta.

 
 
 

Anche a Rimini, niente blocco dei treni e neppure un cenno di sit-in alla stazione. A protestare, ieri alle 14.30, non più di cinque persone, meno dei giornalisti presenti.

Gli attivisti se ne sono andati non più di un’ora dopo l’appuntamento annunciato giorni fa. Imponente comunque lo spiegamento delle forze dell’ordine con l’esercito che ha piantonato l’ingresso della stazione, le camionette della Polizia di Stato a pochi passi dall’entrata e decine di agenti e carabinieri a sorvegliare sulla tenuta dell’ordine pubblico.

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