La prossima settimana la cabina di regia, poi il decreto, infine il 4 ottobre l’entrata in vigore. Il Governo Draghi sta lavorando per quello che è già stato definito super Green Pass, la certificazione verde che sarà estesa ai dipendenti della pubblica amministrazione, ma anche a ristoratori e camerieri, baristi, chi lavora in treni e aerei, navi e bus interregionali, musei e stadi, fiere, teatri, cinema, palestre e piscine.
Draghi – a questo punto – se vorrà rafforzare l’adesione alla campagna vaccinale, dovrà mettere a tacere le resistenze leghiste sul Green Pass. Intanto Matteo Salvini, ha spiegato a Repubblica, “noi voteremo contro” all’eventuale obbligo, ma sul certificato verde probabilmente il Carroccio cederà, chiedendo in cambio il ribasso dei prezzi dei tamponi.
Al momento sembra che l’orientamento del Governo sia quello di di verificare gli effetti del super Green Pass, per poi decidere se spingersi fino all’obbligo vaccinale.
L’ago della bilancia sarà una soglia: il 90% di copertura degli over 12. La stima è che si arrivi almeno all’85% entro ottobre. Ma in termini di contenimento della pandemia potrebbe non bastare, vista la contagiosità della variante Delta.
Ma c’è una (delle tante) contraddizione. Ci sarebbe infatti la strada del passaporto per gli studenti tra i 12 e i 19 anni (per gli universitari è già previsto, per gli under 12 il vaccino non è ancora autorizzato), ma andrebbe a scontrarsi con l’obbligo scolastico. Senza dimenticare che i minorenni hanno avuto accesso al vaccino soltanto da fine maggio, con poco tempo a disposizione rispetto al resto della popolazione.