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È iniziato il processo a Patrick Zaki. È lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato 19 mesi fa in Egitto. È accusato di “diffusione di notizie false dentro e fuori il paese” e, se condannato, rischia una pena fino a di anni di carcere.

L’udienza si è tenuta a Mansura, circa 130 chilometri dal Cairo, ma la prima udienza, secondo quanto riferito da Ansa, è durata appena cinque minuti e il processo è stato aggiornato al prossimo 28 settembre: Zaki resterà in carcere almeno fino a quella data.

L’annuncio dell’inizio del processo è stato fatto da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia che non più tardi di domenica scorsa era ospite dell’Ass.ne Cervia Volante. A Tagliata di Cervia infatti si è tenuto un importante momento di divulgazione della causa pro libertà del giovane studente arrestato per motivi politici. Un Aquilone con l’icona del suo volto è stato fatto volare in spiaggia.

 
 
 
 

Noury, insieme al sindaco di Pesaro Matteo Ricci e di Santarcangelo Alice Parma hanno ribadito l’importanza di dare la cittadinanza italiana a Zaki proprio per far sì che lo stato italiano possa intervenire in maniera più efficace nella sua liberazione. Dure le parole del portavoce di Amnesty Noury nei confronti del governo italiano. Parole che potete sentire e ascoltare nel video che riportiamo in questo articolo.

“A Patrick direi – ha aggiunto Noury – di resistere e di tenere in mente ciò che ha detto: che resisterà finché non tornerà a Bologna. Ha detto anche di voler consegnare una lettera di ringraziamento alla Segre che si è battuta per riconoscere la sua cittadinanza italiana in Senato ad Aprile. Se ha in mente questi obiettivi sono convinto che resisterà”.

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Alessandro Mazza

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