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Assolto in appello perché il fatto non sussiste. Tira un sospiro di sollievo l’84enne imprenditore della ristorazione di Cesenatico finito nei guai dopo il fallimento dell’ex “Acquario” di Milano Marittima che, ormai dieci anni fa, aveva preso in gestione assieme ad un 85enne originario di Torino (anche lui assolto).

Dopo un inizio promettente, le cose per il locale si erano messe male e, dopo la denuncia di uno “strano” furto da parte del titolare del ristorante (erano spariti vini e macchinari), era scattata l’indagine che aveva portato ad un’indagine per bancarotta fraudolenta, oltre all’accusa di falso poiché la denuncia fatta ai carabinieri per quella sottrazione di vini e macchinari era stata ritenuta dai militari non veritiera.

In primo grado le condanne erano state pesanti: 4 anni e 5 mesi per il legale rappresentante, un 85enne originario di Torino, e 2 anni per il socio, l’84enne di Cesenatico. La corte d’Appello ora li ha invece assolti entrambi perché il fatto non sussiste.

 
 
 

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