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Cinque anni di amministrazione, cinque anni nei quali la vita cambia, all’improvviso. Il candidato sindaco e sindaco uscente Matteo Gozzoli risponde alle nostre domande che toccano anche gli aspetti più personali.

Se si guarda indietro e ripensa al primo giorno di 5 anni fa quando è entrato in Comune da sindaco, qual è il primo pensiero/ricordo/emozione che le viene in mente?

“Non dimenticherò mai quel giorno, dalla telefonata ricevuta alla mattina per andare a giurare davanti al Giudice, fino al primo giro che feci in tutti gli uffici, presentandomi ai dirigenti e ai dipendenti comunali. Un misto di emozioni e di grandi responsabilità che all’improvviso ti arrivano addosso”.

Il momento più basso del confronto politico degli ultimi 5 anni? E quello più alto?

“Parto dal più alto, sicuramente nei primi mesi della pandemia ho visto uno spirito di coesione molto acceso, che purtroppo poi è sfumato. Resta il fatto che in quel primo periodo ho trovato aiuto, sostegno e comprensione da tutti i partiti. Quello più basso l’ho vissuto durante il fermo del cantiere della scuola di via Torino, sinceramente sentire ex amministratori sostenere a spada tratta la versione di una ditta che ha fatto causa al Comune di Cesenatico non me lo aspettavo”.

Sindaco, a fine legislatura quale sassolino dalla scarpa si vuole togliere?

“Non ho sassolini particolari da togliermi. Forse la cosa che più mi ha dato fastidio in questi anni e anche in questa campagna elettorale è sentire dire, da parte del mio avversario, che molti dei progetti che abbiamo realizzato erano stati già avviati durante la sua amministrazione. Vista la fatica e il lavoro fatto per metterli in opera da zero, lo trovo difficile da digerire”.

Il momento più alto del confronto politico di questi 5 anni sono stati i primi mesi della pandemia. Ho visto uno spirito di coesione molto acceso, che purtroppo poi è sfumato

Matteo Gozzoli

Qual è il consigliere comunale o politico di opposizione che vorrebbe nella sua squadra?

“Sia nella maggioranza, che mi ha sostenuto in questi 5 anni, sia nelle squadre che mi stanno sostenendo adesso, c’è una grande qualità e professionalità. Me li tengo stretti e non ho nulla da invidiare rispetto alla destra”.

Se non dovesse essere rieletto sindaco tornerà alla libera professione o è propenso a fare carriera politica?

“Non ho mai inteso la politica come una professione, ma come una passione e un impegno civile. Se non dovessi essere riconfermato tornerò alla mia professione di giornalista pubblicista all’interno di agenzie di comunicazione, magari focalizzandomi sul mondo dello sport”.

Quanto guadagna il sindaco di Cesenatico al mese? Quante ore lavora al giorno e quanti giorni?

“Il sindaco di Cesenatico percepisce un’indennità mensile di circa 1.800 euro. Le indennità in un anno sono 12, senza tredicesime o altri benefit. Le ore lavorative non si contano e si è attivi sette giorni su sette, soprattutto in una realtà dinamica come Cesenatico. Ogni giorno può esserci un imprevisto e soprattutto il telefono deve essere sempre a portata di mano”.

L’esperienza amministrativa mi ha cambiato la vita. In questi anni la vita privata è stata compressa in maniera importante. Per gli amici, anche se le occasioni per vederci sono diminuite, resto Teo

 
 
 
 

Ha dato a Cesenatico 5 anni di vita. Se si guarda allo specchio oggi come si vede?

“L’esperienza amministrativa mi ha cambiato la vita, mi ha reso più consapevole di molte dinamiche che prima ignoravo e oggi vedo la realtà con occhi diversi. Quello che ho sempre detto in casa e agli amici è che volevo vivere questa esperienza come un momento di crescita, ma senza stravolgere chi sono, senza dimenticare gli ideali che porto con me fin da ragazzo; quando mi guardo allo specchio è questo ciò che vedo”.

Come è cambiata in questi 5 anni la sua vita privata?

“In questi anni la vita privata è stata compressa in maniera importante. Spesso mi sono reso conto che per chi mi è accanto non è sempre stato facile. Mentre per gli amici, anche se le occasioni per vederci sono diminuite, resto Teo, non mi piace essere identificato solo per la carica pro tempore che ho ricoperto”.

A quando i fiori d’arancio?

“Spero presto, gli ultimi due anni sono stati molto complicati, la pandemia ha stravolto tempi, spazi e ha dilatato i tempi e le scelte professionali di chi mi sta accanto. Poi è arrivata la campagna elettorale. Ci penseremo con calma nei prossimi mesi, a prescindere da come andrà lunedì”.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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