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A cura di Federica Gualdani

Poteva essere un tranquillo pomeriggio di inizio autunno. Una passeggiata in bicicletta dopo il duro lavoro della stagione estiva. Un modo per rilassarsi e tornare alle vecchie abitudini.

E invece no. Uno scontro con un monopattino elettrico, apparentemente insignificante, si è rivelato disastroso per Andrea Baldini (albergatore di Cesenatico), il quale si è trovato costretto a fare i conti con serie e problematiche complicanze.

 
 
 
 

Erano le 17:00 di giovedì 23 settembre. Secondo quanto riferito, Andrea era in bicicletta, è stato urtato da un altro soggetto che guidava un monopattino elettrico. Il colpo, dato con una spalla, ha colpito il volto di Andrea procurandogli più fratture in vari punti. Il guidatore, però, non sembrava affatto preoccupato. Anzi, era addirittura convinto di avere ragione. Difficile a credersi se si pensa alla situazione descritta: contromano, con un mezzo “lanciato” in strada. I danni causati, però, sono tutt’altro che minimi: oltre ai disagi del momento, si aggiungono le fratture gravi che comportanointerventi chirurgici e un tempo di guarigione molto lungo.

andrea monopattino

Ecco la storia raccontata dalla voce di Andrea: “Ero con mia moglie in biciletta. Io ho una bicicletta da corsa ma lei ne possiede una normale. Per cui stavamo andando molto piano. Ci trovavamo sul lungomare, in Viale Italia, vicino alla pineta e ci stavamo dirigendo verso Cervia. Si tratta di una strada a senso unico, quindi non immaginavamo di incontrare qualcuno che provenisse dal lato opposto. Invece, improvvisamente, abbiamo visto un signore che incedeva contromano a bordo di un monopattino elettrico. E non accennava a rallentare. Io mi sono fermato ma avevo i piedi agganciati ai pedali e, nel panico, ho cercato di tenermi in equilibrio come potevo. Il signore, venendo verso di noi, mi ha urtato con la spalla in volto. La cosa “buona” è che, almeno, sono caduto da fermo. Lui  non si è nemmeno preoccupato di chiedere se stessi bene. Dopo pochi metri, però, è inciampato nel marciapiede. Quindi si è dovuto fermare per forza. Era molto su di giri: sosteneva che io, a causa della collisione, gli avessi rotto una spalla e, credendo di avere ragione, ha contattato i vigili. Aggiungendo anche una consistente dose di insulti rivolti a me e a mia moglie. Dopo poco è arrivata la pattuglia seguita da un’ambulanza”.

“Il soggetto non aveva nessun documento con sé e continuava a dire di essere in ritardo per il lavoro. Ha rilasciato le generalità e se n’è andato. Io non mi ero completamente reso conto della botta: anche i medici dell’ambulanza pensavano si trattasse solo di una ferita superficiale. Hanno liquidato la cosa con un cerotto e un po’ di ghiaccio. Mi hanno chiesto se volessi essere portato a Ravenna ma, a causa di impegni, ho deciso di rifiutare e di recarmi autonomamente al punto di primo intervento di Cesenatico. Solo dopo la radiografia ci siamo resi conto del disastro: l’osso orbitale scomposto, lo zigomo sbriciolato e la mascella fratturata in vari punti. Sono stato operato d’urgenza per cercare di limitare i danni il più possibile. Chiaro che la ricostruzione non poteva essere perfetta. Oltre al dolore, percepivo chiaramente come un lato del viso non seguisse l’altro.  È stato un percorso complicato (con fasciature e assi in titanio). Ancora oggi ho metà della faccia completamente priva di sensibilità. Non sento i muscoli, i sapori e gli odori. Il prossimo controllo è lunedì e i medici credono che dovrei tornare a stare – più o meno – bene tra circa due mesi e mezzo. La cosa si fa ancora più difficile perché, ovviamente, i monopattini elettrici non hanno nessun tipo di assicurazione. Sono mezzi che andrebbero usati con molta più consapevolezza e non andrebbe sottovalutata la loro potenza di velocità (visti i danni che hanno già causato, oltre al mio caso).”

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