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Squadrismo 2.0? Un post del sindaco Matteo Gozzoli è finito nel mirino delle chat di “No vax” e “No greenpass”. Nulla di nuovo, era già successo i mesi scorsi come segnala il primo cittadino sulla propria bacheca di facebook. A quanto pare a qualcuno proprio non va giù la libertà di parola e scambia il concetto di libertà d’espressione con altro.

 
 
 
 

Nel post originario, il sindaco esprimeva solidarietà alla Cgil per gli attacchi violenti subiti a Roma (video), sabato durante una manifestazione no greenpass. Nessuno vuole delegittimare il giusto diritto di manifestare il proprio dissenso a un’imposizione, ma credo che tutti potremmo essere d’accordo sul fatto che la violenza sia da bandire.

Ecco quello che ha segnalato il sindaco Matteo Gozzoli, a seguito del primo post.

“Come già successo il 21 marzo scorso, un mio post è finito in alcuni gruppi Telegram legati ad ambienti novax e fascisti che, con la scusa di una presunta lotta per la libertà, aizzano attacchi social di tipo squadrista. Per questo sono stato costretto nuovamente a bloccare i messaggi personali dalla mia pagina Facebook.

Questo è il concetto di libertà dei fascisti di oggi: insultare, minacciare, fare branco online sfruttando la pancia dei concittadini per ribadire il loro messaggio di odio. Vogliono sentirsi maggioranza, ma non è così per fortuna. La maggioranza sono persone che lavorano e che hanno sfide da affrontare ogni giorno: per quanto è nelle mie possibilità, sarò sempre con loro. Anche quando vengono aizzati contro lo Stato”.
Manifestare pacificamente è un diritto, ma la violenza va sempre condannata e chi giustifica le violenze ne è complice”.

Sempre in merito all’assalto alla Cgil di Roma si segnala la solidarietà del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca. Denuncia un atteggiamento squadrista anche Mario Drudi (Pd) quando scrive:

Brutta roba vecchia e cose nuove poco belle anch’esse. Cento anni fa gli squadristi assaltavano e devastavano le sedi di sindacati, di partiti politici che non accettavano le loro prepotenze, nonché le sedi dei giornali di questi partiti politici. È passato tanto tempo ma purtroppo certi metodi sono rimasti gli stessi. Io penso che non siamo solo di fronte al già visto reducismo messo in opera da nostalgici incalliti. Ha purtroppo preso campo uno squadrismo strisciante, nuovo, fatto di parole, di aggressività verbale e slogan, un modo prepotente di esprimersi e confrontarsi, utilizzato da tanti politici, giornalisti e cittadini comuni, che come era facile prevedere, sta cominciando a dare i suoi frutti avvelenati”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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