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Che il nostro sia un territorio di pedali e ciclisti è ormai una verità indiscutibile. Un dogma. Un ricordo del Pirata, una tappa del Giro o un passaggio della Nove Colli… si trova sempre il modo per ricollegarsi alla bicicletta. Diventa quasi un fattore identitario, un concetto culturale.

Parla di questo la storia di Giovanni Donati (43 anni) e Michele Cilenti (27 anni), appassionati delle due ruote che hanno compiuto una vera e propria impresa: la distanza tra Cesena e Roma annullata, in un solo giorno, grazie alla spinta delle proprie gambe. Partiti nelle ore notturne di venerdì, hanno percorso l’intero tratto fino ai piedi del Colosseo. Un degno trionfo per una sfida molto ambiziosa.

Lo sport si racconta: “Andiamo in bicicletta per tutto l’anno – spiega Giovanni – e ci poniamo costantemente degli obiettivi da raggiungere. Troviamo sempre il modo per metterci alla prova sia a livello fisico che mentale. L’idea di Roma, in realtà, è stata di Michele. E insieme abbiamo scelto di attuare il progetto per concludere l’anno in bellezza”.

 
 
 
 

“Siamo partiti da Cesena, in zona Torre del Moro, allo scoccare della mezzanotte. È partito insieme a noi un amico, Cristiano Poggiali, che ci ha accompagnato per un breve tratto aiutandoci e passandoci qualche bevanda. Al valico di Via Maggio l’abbiamo salutato e, da quel momento in poi, ci siamo trovati da soli a compiere la traversata”, spiega Giovanni.

Tralasciamo per un momento la fatica fisica: il difficile della cosa risiede anche nella capacità organizzativa e nel calcolare ogni possibile imprevisto. Siccome non avevamo una macchina che ci seguisse durante il tragitto, abbiamo dovuto portare sulle biciclette tutto quello che poteva servire stando attenti, soprattutto, al consumo di cibo e bevande. Ma non solo: si tratta di situazioni in cui è necessario prevenire ogni cosa. Basta una gomma forata per trovarsi nei guai. La sola cosa di cui non avevamo tenuto conto era il freddo. Non pensavamo che, senza luce, la temperatura scendesse fino ai quattro gradi (nonostante ci trovassimo ad un’altezza importante). Abbiamo pedalato per tutta la notte. E la cosa più bella era vedere l’esplosione di stelle che si espandeva sulle nostre teste. Il buio, così denso e lontano dall’inquinamento luminoso, permetteva di scorgere perfettamente le piccole lucine che si accendevano sul manto scuro della notte. Siamo arrivati così fino a San Sepolcro. Poi abbiamo raggiunto Perugia, il resto dell’Abruzzo, il Lazio e, alle sei di pomeriggio, abbiamo fatto l’ingresso nella Capitale. Abbiamo proseguito fino al Colosseo e abbiamo scattato alcune fotografie. È stata una sfida personale: provante e soddisfacente. Un ringraziamento particolare va all’amico che ci ha accompagnati nel tratto iniziale e alle nostre squadre: Cicli Neri e Alice Bike”.

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