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“Bocciato il Ddl Zan. Ringraziamo il buon Dio”. Non ce l’ha fatta don Mirco Bianchi a contenere la sua gioia per l’affossamento della proposta di legge contro l’omotransfobia. E così, appresa la notizia, ha subito postato sui social il suo sospiro di sollievo.

Ma il post e anche quelli successivi (“Io vi perdono tutti. Chi di voi è disponibile a perdonarmi?”) non sono piaciuti agli estremisti dell’arcobaleno che, come è accaduto spesso negli ultimi anni, hanno cominciato a riempire la sua bacheca di insulti.

“La parrocchia di don Mirco Bianchi è situata a Gatteo Mare, chi viene con me ad appiccare un incendio”, scrive un utente. “A quando un bell’infarto per liberarci della sua presenza?”, aggiunge un altro. E via così in un becero profluvio di offese ed insulti per aver contestato in questi mesi il Ddl Zan. Lui, con francesca bontà, continua a porgere l’altra guancia: “Vi perdono e chiedo al buon Dio d’illuminare il nostro cuore” ma non depone l’ascia di guerra e, con l’abituale vis provocatoria, continua imperterrito a postare i suoi messaggi a favore della famiglia. Il risultato? La sua pagina Facebook è ormai diventata un “campo di battaglia” dove paradossalmente si predica bontà, ma si raccoglie perlopiù odio. 

 
 
 

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