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a cura di Federica Gualdani

Fisica, ecologia e musica. La scienza usata come metodo per far fronte all’emergenza ambientale in maniera innovativa e creativa. È questo il caso di Franco Missoli, inventore di uno strumento musicale fatto con materiali di recupero che deve il suo funzionamento alla conoscenza della fisica.

giuliofono

Il “Giuliofono”. Si tratta di un apparecchio, simile ad un sassofono, che sfrutta tecnologie molto avanzate. Non solo: per la sua costruzione sono state osservate le raccomandazioni dell’Associazione Lombarda 5RZEROSPRECHI. Le 5 R, infatti, indicano riduzione, riuso, riparazione, riciclo e recupero dei materiali inquinanti. L’oggetto è realizzato con le scatole di cartone delle spedizioni Amazon e con vari pezzi di computer giunti a fine vita. Lo stesso strumento, una volta smesso di funzionare, può essere bruciato grazie ad un termovalorizzatore che non emette sostanze nocive per l’aria.

 
 
 
 

Dal punto di vista musicale possiede le caratteristiche di un vero sax: è data addirittura la possibilità di scegliere tra quattro tonalità di suono replicando quelle dello strumento reale. Inoltre possiede una particolare tecnologia che minimizza la fatica per suonarlo. Attraverso particolari campi elettromagnetici, attivati alla pressione delle dita, lo stress viene alleviato in maniera totale.

Ma il “Giuliofono” è molto più che un’idea originale ed efficace per ridurre l’inquinamento e lo spreco attraverso lo studio. Il suo nome, infatti, si deve al padre del creatore, Giulio Missoli (grande appassionato di musica e suonatore, a sua volta, del sassofono). Il figlio ha deciso di intitolare  l’opera in questo modo proprio per rendergli omaggio.

Non è solo uno strumento in senso tecnico, – dichiara Franco- può essere anche molto utile se impiegato nelle terapie per pazienti affetti da patologie o per persone convalescenti.  È stato realizzato in maniera che anche un soggetto dalle capacità polmonari compromesse possa usufruirne liberamente. Basta un soffio per farlo suonare. Oltre a questo, può essere efficace  per migliorare le capacità spaziotemporali dei pazienti colpiti da astenia neurovegetativa dovuta dall’infezione da Covid. Non è necessario cimentarsi nell’esecuzione di chissà quale sinfonia, il “Giuliofono” può essere adoperato come strumento di supporto nei percorsi improntati  a mitigare i fenomeni stressanti“.

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