La Regione Emilia-Romagna ha presentato nei giorni scorsi il ‘Piano strategico per i beni confiscati alla criminalità della Regione Emilia-Romagna’. Un piano che punta a finanziare gli interventi di recupero e risanamento edilizio dei beni destinati agli enti territoriali per realizzare spazi da adibire a servizi abitativi per chi vive in condizioni di marginalità, spazi pubblici dove rendere servizi di vario tipo ai cittadini, spazi verdi attrezzati per il tempo libero e spazi destinati alle attività economiche guidate da principi etici e di sostenibilità.

Ad oggi, in Emilia-Romagna, sono 163 i beni immobili definitivamente confiscati alla criminalità, di cui 13 in Provincia di Forlì-Cesena. A Cesenatico c’è il caso della colonia Prealpi la cui proprietà era riconducibile ad appartenenti alla Banda della Magliana. “Il nuovo Piano – sottolinea Montalti – darà continuità all’aggiornamento del lavoro di mappatura regionale dei beni immobili definitivamente confiscati e, allo stesso tempo, sosterrà interventi di recupero e riutilizzo di questi beni per ristabilire così la giustizia e restituire alle comunità edifici e patrimoni sottratti illegalmente. Un particolare sostegno verrà riservato anche ai ‘Centri per la legalità’ e agli osservatori locali sulla criminalità organizzata e per la diffusione della cultura della legalità”.

“In Emilia-Romagna continuiamo a impegnarci concretamente per una società libera dalle mafie, quindi per una società sana – afferma Lia Montalti –. Le azioni che abbiamo messo in campo in questi anni insieme ai territori, sono 39 i progetti sostenuti con 1,2 milioni di euro già partiti in tutto il territorio, e il nuovo Piano strategico sono fondamentali per promuovere il contrasto a ogni forma di criminalità e per sostenere le persone vittime di sfruttamento, ma soprattutto sono fondamentali per diffondere in tutta la nostra comunità, a partire dalle giovani generazioni, una vera e propria cultura della legalità”. 

“La nostra Regione ha firmato, proprio pochi giorni fa, con le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil il nuovo protocollo su legalità e appalti. Un protocollo che segna un importanza passo in avanti per la qualità del lavoro e contro le irregolarità. Tra i principali obiettivi c’è infatti il contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, con una particolare attenzione alla presenza di imprese irregolari e cooperative spurie, caporalato, evasione fiscale e irregolarità contrattuali. Tutti elementi, questi, che indeboliscono la crescita economica, la coesione sociale, la credibilità delle istituzioni pubbliche e la qualità del lavoro in Emilia-Romagna e noi non possiamo, e non dobbiamo, in alcun modo permetterlo”.

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Alessandro Mazza

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