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E’ sempre stato il “tracciamento” uno degli argini più efficaci contro il virus, una delle misure più affidabili per circoscrivere il contagio ed evitare i tanti temuti focolai pandemici. Ma il numero esorbitante di casi registrati negli ultimi giorni ha, di fatto, mandato in tilt le procedure sanitarie e dunque, ad oggi, le regole del tracciamento sono saltate.

L’aumento esponenziale dei contagi nasce, come si temeva, dalle feste di Capodanno che – malgrado le discoteche chiuse e le feste in piazza annullate – hanno comunque creato nuove occasioni di socializzazione. E questo dovrebbe servire da lezione perché in discoteca quantomeno avrebbero chiesto il Green Pass, nelle feste private invece si sono imbucati tutti, compresi i no-vax.

 
 
 

Giorno dopo giorno, con il numero dei casi in vertiginosa crescita, la macchina organizzativa dell’Ausl ha dunque iniziato a dare i primi segnali di cedimento e la “caccia” ai contatti stretti di persone risultate positive è diventata, di fatto, impossibile. Nessuno, ad oggi, riceve più chiamate dall’Ausl per eventuali suoi contatti stretti. E il Covid ovviamente ringrazia.

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