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Non servono le statistiche. Basta guardarsi attorno per capire che in Romagna la pandemia sta colpendo duro: negozi chiusi, locali pubblici in difficoltà per mancanza di personale, scuole mezze vuote e, per ognuno di noi, mai così tanti amici e conoscenti nell’agenda dei contagiati. Insomma, l’epicentro della quarta ondata è qui.

Lo certificano, da ieri, anche le rilevazioni della Fondazione Gimbe, secondo cui l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia per numero di casi e la vicina Rimini la peggiore provincia del paese. Nonostante questo, da lunedì prossimo non passeremo in zona arancione.

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Merito dei dati sulle ospedalizzazioni che sono in graduale peggioramento ma che, per il momento, fotografano – pur tra mille difficoltà – una situazione ancora sotto controllo (ieri in Romagna altri 14 decessi, ma in provincia solo quattro pazienti attualmente ricoverati in terapia intensiva).

E a “salvarci”, per una volta, è soprattutto l’Emilia che fa registrare dati meno preoccupanti rispetto a noi. Dei circa 20mila nuovi positivi refertati nelle ultime 24 ore, infatti, poco meno della metà sono stati diagnosticati nelle province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.

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