fbpx
 
 
 
 

Domenica prossima, nell’ambito della campagna vaccinale anti-Covid, è in programma il secondo Open Day dedicato alla fascia d’età 5-19 anni.

A Cesenatico l’appuntamento è dalle ore 9 alle 14 alla Pediatria di Comunità presso l’Ospedale Marconi di via Cesare Abba. Ma perché vaccinare i bambini? Lo spiegano in un comunicato i pediatri dell’Ausl Romagna.

“E’ vero che l’infezione nei bambini e adolescenti è spesso asintomatica o poco sintomatica, ma proprio perché in questi momenti è sempre più diffusa, ci sono dei casi complicati anche in età pediatrica-adolescenziale, sia per l’infezione acuta sia per i possibili rischi a distanza – è l’osservazione dei pediatri -. Nelle pediatrie della Romagna, da inizio gennaio, si stanno ricoverando da 1-2 bambini al giorno per infezione da Covid e il ricovero non è mai una esperienza piacevole per il bambino e la famiglia. La speranza è che con questa variante Omicron non ci siano le complicanze a distanza (tra questi la famosa malattia infiammatoria multi sistemica, MIS-C e l’aumento dimostrato dei casi di diabete), ma non abbiamo alcuna sicurezza per dirlo”.

“La larga diffusione del virus – proseguono i pediatri – sta continuando a limitare tutti quelli che sono i diritti dei nostri bambini-adolescenti in merito alla loro doverosa frequenza della scuola, dei compagni, delle attività sportive e di tutto quello che riguarda la loro crescita educativa e di vita, fatta di relazioni, gioco e vicinanza con gli amici e le persone care. I danni di una privazione di questi diritti a distanza (ma anche ora) può avere conseguenze che vogliamo e, in parte, possiamo evitare”.

Nella scelta di prevenzione di questi rischi dovuti all’infezione c’è il vaccino – esclamano i pediatri – “con milioni di dosi che sono state somministrate da chi ci ha preceduto nella campagna vaccinale in altre nazioni. Il vaccino previene la malattia nel 90% dei casi. Lo sanno bene gli adolescenti che sono corsi a vaccinarsi, senza problemi. Il vaccino non è pericoloso: su oltre 9 milioni di dosi somministrate negli Stati Uniti si sono verificati pochi casi di dolore nelle sede di somministrazione, un po’ di malessere e un po’ di febbre, il tutto risolto in 1-2 giorni. La famosa miocardite si è verificata in 13 bambini su 9 milioni di somministrazioni nella fascia di età 5-11 anni ed è adeguatamente gestibile e superabile senza esiti. Va considerato che il rischio di miocardite dopo l’infezione da Covid è almeno 100 volte maggiore rispetto a quello del vaccino”.

“Con la variante Delta e negli adolescenti il vaccino si è dimostrato efficace nel prevenire nel 90% dei casi la malattia infiammatoria sistemica (MIS-C) e sempre nel 90% dei casi le forme gravi che richiedono raramente un’alta intensità di cura e il ricovero in rianimazione (e anche i pochissimi casi di morte). Pensiamo che possa essere efficace per queste gravi complicanze anche nella fascia di età 5-11 anni – viene evidenziato -. Tutte le scelte che facciamo come pediatri insieme con i genitori e sentendo quando possibile il parere dei nostri bambini, sono rivolte a un bilancio dei benefici dei nostri interventi rispetto ai rischi. E per i motivi detti, i vantaggi della vaccinazione ci sono tutti e devono spingerci a un semplice gesto consapevole e motivato che è quello di vaccinarsi senza altri indugi”.

Viene anche ricordato che “non ci sono specifiche controindicazioni per la vaccinazione. Non lo sono le patologie allergiche, l’asma, i difetti delle difese immunitarie che anzi rappresentano un’indicazione importante per la vaccinazione. Lo stesso vale per tutti i bambini che soffrono di malattie croniche e che sono a maggiore rischio di avere una infezione da Covid più importante. L’unica attenzione prima della somministrazione riguarda le rarissime pregresse reazioni anafilattiche a qualche eccipiente contenuto nel vaccino. Se si è avuta l’infezione (tampone positivo), è possibile fare un’unica dose di vaccino dopo 3-6 mesi dal contagio – chiariscono i pediatri -. E per vaccinarsi non occorre sapere se il bambino ha avuto o meno l’infezione. Il vaccino in chi ha avuto l’infezione non lo espone a rischi”.

“La scelta vaccinale deve pensare a ora e anche al futuro – sottolineano i camici bianchi -. L’immunità da vaccino sembra essere più potente di quella da malattia e proprio per questo dobbiamo avere una base di protezione che ci servirà anche per i prossimi mesi-anni. Anche immaginando un vaccino in futuro adattato rispetto alle varianti ma che trova, in chi si è vaccinato, una base solida per favorire il ‘rinforzo’ delle sue difese contro il virus”.

“Come pediatri – concludono – ci stiamo impegnando per sensibilizzare gli organismi preposti per arrivare ad una semplificazione di quelle che sono le attuali procedure scolastiche, per favorire la presenza dei bambini-adolescenti in classe ed evitare chiusure. La vaccinazione può favorire questa necessaria e doverosa semplificazione”.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply