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RedBull, la multinazionale austriaca delle bibite energetiche, ha acquistato un tratto di costa Adriatica. Per molti si tratta di un “antipasto” della direttiva Bolkestein.

Nello specifico, RedBull ha sborsato nove milioni di euro per comprare 120.000 metri quadri di litorale nel golfo di Trieste nell’area di Marina Monfalcone (Gorizia). Al suo interno 300 posti barca, un cantiere nautico, uno yacht club, la prestigiosa Scuola Vela Tito Nordio nonché caseggiati, giardini e spiagge. L’operazione di acquisizione sarebbe stata portata a termine attraverso una holding cinese.

Il progetto della multinazionale prevede di trasformare l’Isola dei Bagni a Marina Nova nel nuovo regno della vela e della nautica brandizzati Red Bull. Un’operazione che anticipa una dinamica che presto potrebbe diventare realtà sulle coste di tutta Italia.

Nel dicembre scorso, infatti, la Commissione europea ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora relativa al rinnovo automatico delle concessioni balneari, minacciando la procedura d’infrazione nel caso in cui il governo italiano non applichi i dettami contenuti nella direttiva Bolkestein che prevede la liberalizzazione delle concessioni balneari.

Si tratta di una direttiva destinata a provocare un terremoto nella geografia dei lidi italiani, obbligando di fatto a mettere a bando le concessioni balneari. Il “rischio” immediato è la calata in riviera di finanziarie e di grandi multinazionali straniere con un potere economico inarrivabile in grado di vincere tutte le aste e dunque di sottrarre porzioni di arenile alle vecchie proprietà. E mentre il governo italiano cerca una via di uscita, la conquista delle coste italiane da parte delle multinazionali è già cominciata.

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