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Comunque la pensiate, l’interruzione di gravidanza gratuita, medicalmente assistita e sicura, in Emilia Romagna è un diritto sancito dalla legge. Eppure abortire nelle strutture pubbliche non è sempre facile. Il percorso medico, infatti, si scontra sempre più spesso con il numero crescente di obiettori di coscienza, ovvero medici che – per ragioni etiche – si rifiutano di contribuire all’interruzione della gravidanza.

 
 
 

Una situazione che preoccupa Silvia Zamboni, consigliera regionale dei Verdi, secondo cui “i dati sono allarmanti ed evidenziano un altissimo numero di obiettori”. Nell’Ausl Romagna, infatti, i ginecologi obiettori sono in media il 43%”.

“L’interruzione di gravidanza gratuita è un diritto che la Regione Emilia-Romagna è tenuta a garantire a tutte le donne che ne fanno richiesta – afferma la consigliera dei Verdi – garantendo il diritto di informazione e accesso ai dati sull’obiezione di coscienza del personale medico e non medico nelle strutture sanitarie del territorio”.

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