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Legambiente a tutto gas, ma in direzione uguale e contraria. “Sabato 12 febbraio il mondo ambientalista torna nelle piazze per dire a gran voce che il metano non è la soluzione ma parte del problema e che stiamo andando nella direzione sbagliata”. E dà appuntamento a Rimini.

“Sabato 12 febbraio ci troveremo – comunica Legambiente – a Rimini per un flash mob pro eolico offshore presso Spiaggia libera a Bellariva, tra bagno 98 e bagno 99 alle 10:30.
Alcuni di  noi si incontreranno alla stazione di Rimini alle ore 10:00 per poi raggiungere gli altri con il Metromare che parte alle 10:15″.
 
 
 
 
“In Italia il gas – si legge in una nota di Legambiente – viene difeso a spada tratta, come fanno gli sceicchi con il petrolio (solo che loro il greggio ce l’hanno, noi il metano no), e le conseguenze delle bizze del suo prezzo cerchiamo di farle pagare alle rinnovabili, cioè alle uniche fonti che potrebbero tirarci fuori da questo pasticcio.
Roberto Cingolani, il ministro della Transizione ai Fossili, pardon della Transizione Ecologica, vagheggia di immense riserve di gas autoctono che dovrebbero salvarci, preparandosi a semplificare le autorizzazioni per bucherellare ancora l’Adriatico, per spremere un po’ del metano rimasto e affondare definitivamente Venezia, peraltro dopo non essere riuscito a sbloccare e semplificare quelle che tengono al palo le rinnovabili”.
“Il “Governo dei Migliori” elabora piani per mettere in comune in tutta Europa gli stoccaggi di metano, forse non avendo afferrato che di gas naturale non ce n’è più abbastanza per l’Europa e l’Asia, e ormai, lo si compri d’estate o d’inverno, costerà sempre caro.
La Commissione Europea dal canto suo ha decretato che il metano (gas serra 80 volte più potente della CO2) è fonte buona e giusta per la transizione ecologica, mettendo le basi per costruire con prestiti agevolati ulteriori centrali e gasdotti, che ci legheranno ancora di più a un mercato impazzito e a leader autoritari con l’arma del ricatto.
Intanto, mentre l’Europa canta le lodi del metano, Putin è volato a Pechino a firmare il contratto per un nuovo gasdotto, il Power of Siberia 2, che congiungerà la Cina (che ogni anno aumenta i suoi consumi di gas di un volume pari a quelli francesi) alla penisola di Yamal, cioè alla sorgente del metano con cui oggi inonda l’Europa (quando non lo facciamo irritare), e che domani potrebbe prendere la via dell’est”.
“In Italia il metano comanda incontrastato, anche quando manda a picco i bilanci di cittadini e imprese, tanto che nel bonus 110% l’installazione di nuove caldaie a gas, sia pure a condensazione, viene pagata con i soldi pubblici. Insomma, ben altro che mollare!”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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