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“L’hashish era solo per lavoro. E quei 40 chili servivano per testare un macchinario”. Con questa tesi, il Giudice per le indagini preliminari Maurizio Lubrano ha assolto L.T., imprenditore 33enne di Gatteo Mare arrestato nel gennaio 2021 dopo che la Guardia di Finanza gli aveva sequestrato nella sua azienda agricola di Sogliano un ingente quantitativo di sostanza.

 
 
 
 

Nel processo con rito abbreviato, però, sono state radicalmente sconfessate tutte le ipotesi di reato delle Fiamme Gialle che, sull’asse Romagna-Lombardia, avevano ipotizzato un vasto giro di traffici illeciti legato al mondo della droga.

In realtà, secondo il giudice, quei 40 chili di hashish non erano destinati ad un’attività illecita, ma servivano per il suo lavoro di commercializzazione di prodotti a base di canapa light.

In particolare, come hanno evidenziato i legali della difesa, quella sostanza serviva per testare un nuovo macchinario che avrebbe avuto il compito di abbassare il principio attivo entro i limiti di legge per poi essere immesso nel circuito legale del commercio a base di canapa.

Sconfessato anche il castello accusatorio del sostituto procuratore Francesca Rago che aveva chiesto una condanna a 3 anni per detenzione di sostanze stupefacenti.

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