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Più che il ritrovo di un glorioso corpo dell’esercito militare rischia di tramutarsi in una grande Oktoberfest l’adunata degli alpini che si concluderà oggi a Rimini. Da diverse parti della costa romagnola si segnalano gruppi di penne nere ubriache e addirittura – come riporta l’Ansa – ieri si è parlato persino di molestie contro le donne. Insomma, più baldoria che celebrazioni.

La denuncia è arrivata dall’associazione ‘Non una di meno’, che per prima ha riportato nei giorni scorsi le segnalazioni ricevute sui propri canali social (sarebbero ben 36), tanto che ieri è dovuta intervenire con una nota anche la vicesindaca di Rimini Chiara Bellini.

 
 
 

“Ciò che vanno condannati senza se e senza ma sono certi atteggiamenti sessisti, molestie verbali, commenti non voluti o graditi alle donne”, scrive in un post su Facebook.

“Ho chiamato l’organizzazione e fatto presente le segnalazioni di alcune donne, perché il comportamento sbagliato di alcuni potrebbe nuocere anche alla buona reputazione e al senso civico degli altri”, ha aggiunto. “È bene, tuttavia che i rappresentanti dei gruppi alpini presenti in città monitorino il comportamento dei loro appartenenti e che diano segnali chiari su un corretto e rispettoso atteggiamento”.

 
 
 

Sul caso non ci sono reazioni ufficiali da parte dell’Associazione Nazionale Alpini. Dagli ambienti dell’associazione si sottolinea che si tratta di segnalazioni sui social e non di denunce alle forze dell’ordine. Per di più – viene aggiunto – chiunque può comperare un cappello alpino su una bancarella, per quanto non originale, e utilizzarlo per sfruttare malamente il clima di festa scambiando l’Adunata per una sorta di Oktoberfest. La quasi totalità dei soci dell’Ana ha più di 38 anni, visto che l’ultima chiamata di leva è stata quella della classe 1984. “Se chi si comporta male è più giovane – viene fatto notare – è difficile che sia veramente un alpino”.

“Da Rimini, raduno degli Alpini, giungono segnalazioni di molestie, cat-calling e atteggiamenti sessisti. In vista della chiusura, è importante che gli organizzatori lo dicano forte e chiaro: nessuna tolleranza, totale condanna per questi comportamenti”. Così su Twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia.

 
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