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Accolti con grande affetto dalla Romagna (anche per le robuste ricadute economiche sull’industria turistica), gli alpini hanno salutato Rimini lasciando dietro di loro un’immagine imbarazzante.

Sono centinaia, e continuano ad aumentare, infatti le denunce di molestie raccolte a Rimini dall’associazione per la difesa dei diritti delle donne “Non una di meno”. Un lungo elenco di episodi andati in scena nel corso del fine settimana, quando a Rimini c’è stata l’adunata nazionale degli alpini.

L’associazione femminista ha infatti invitato le persone che hanno subito molestie a raccontare la propria esperienza e in molte, soprattutto giovani donne, molte dei quali lavoratrici nel settore del turismo, lo hanno fatto. 

“Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta é stata altissima – scrive Non una di meno – tanto quanto sconvolgente per il numero e l’intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto”.

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