Ci risiamo. Esattamente un anno fa raccontammo la stessa incivile abitudine da parte di molti bagnanti di legare la propria bicicletta alle opere d’arte de “La cattedrale delle foglie e delle piante contadine”, un itinerario artistico di pregio composto dalle opere di Tonino Guerra e realizzate ai Giardini al Mare dallo scultore del ferro Aurelio Brunelli.
Un anno dopo – come documentano le foto che impazzano sui social – il senso artistico di molti vacanzieri della domenica non è migliorato, anzi.
Quel patrimonio artistico, che dovrebbero essere salvaguardato con cura e sensibilità, nell’ultimo fine settimana è stata nuovamente utilizzato come parcheggio per le biciclette dei bagnanti.
Proprio così. Le sette grandi foglie che rappresentano il fico, l’olmo, l’olivo, la quercia, la foglia di fantasia, il cerro e la pawlonia sono state ancora una volta utilizzate come pali della luce e dunque utili per legarci le biciclette con un catenaccio.
Per carità, le opere sono progettate per vivere all’esterno e dunque non sarà una bicicletta appoggiata a provocarne il degrado. Ma un’opera d’arte è un’opera d’arte e, da questo punto di vista, lo sfregio lascia molto di più di una semplice ammaccatura.